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DRAGONI / PIEDIMONTE MATESE – Imprenditore sparito: il processo entra nel vivo. Carini e Russo sperano nella liberazione

Dragoni / Piedimonte Matese – Entra nel vivo il processo nato dalla sparizione dell’imprenditore Sandro Ottaviani. Davanti ai giudici del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere sono comparsi i due imputati – Alfredo Carini e Cataldo Antonio Russo – ritenuti dall’accusa colpevoli della morte e dell’occultamento del cadavere dell’imprenditore matesino. Nell’udienza di oggi il giudice ha conferito incarico al perito che dovrà trascrivere le intercettazioni telefoniche eseguite durante l’inchiesta. Serviranno circa 60 giorni per depositare il lavoro, quindi si tornerà in aula alla fine del prossimo mese di maggio quando saranno ascoltati i primi testimoni citati dalla pubblica accusa.  Attualmente Carini e Russo si trovano, rispettivamente, in carcere, il secondo agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. I due imputati attendono la fissazione del riesame che dovrà analizzare la loro richiesta di cancellazione dell’ordinanza cautelare, così come ordinato da parte dei giudici della Cassazione. Quindi Carini e Russo sperano di riavere presto la libertà.
La vicenda:
Sono accusati di aver ucciso e fatto sparire il corpo di Sandro Ottaviani, noto imprenditore matesino, titolare di un capannone ricadente nel territorio del comune di Dragoni. Il fatto risale al 23 aprile 2008, quando i familiari di Ottaviani Sandro, imprenditore immobiliare, denunciarono la sua scomparsa dopo un incontro avvenuto con gli indagati nei pressi del capannone industriale sito in Dragoni, località Ponte Margherita, per il quale erano in corso trattative per la vendita tra uno degli indagati e lo scomparso. Dall’attività investigativa emerse che l’affittuario aveva organizzato un incontro con l’Ottaviani, simulando la disponibilità a consegnargli 175.000 euro, che costituiva il credito vantato dalla vittima per i canoni di locazione non onorati, e per concludere la cessione del bene. Dopo l’incontro, l’Ottaviani venne convinto ad allontanarsi per destinazione ignota, senza consentirgli di avvisare alcuno, e lì, secondo le indagini, fu ucciso. Il cadavere, nonostante le ricerche effettuate soprattutto nelle zone limitrofe, non è stato mai ritrovato. Le indagini, articolate, complesse e prolungate nel tempo, hanno tuttavia consentito di ricostruire la brutale vicenda in danno dell’imprenditore e di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei due indagati. Non possono escludersi ulteriori sviluppi investigativi con riferimento ad ulteriori soggetti che potrebbero aver favorito gli indagati nell’eliminazione e dispersione delle tracce del reato.

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