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Quanto vale la mia casa? Come si calcola il valore di un immobile

Nel nostro Paese è possibile calcolare il valore di base di un immobile tenendo conto del luogo in cui si trova e della metratura disponibile, aggiungendo poi l’eventuale presenza di un posto auto, un giardino, un terrazzo e così via. È vero però che si ottiene così una somma di massima, che può essere elevata o abbassata da alcuni specifici particolari. Chi si trova a vendere la propria abitazione può quindi attuare delle strategie che permettono di aumentarne significativamente il prezzo finale.

Come Aumentare il Valore di un Immobile

Ottenere il massimo
Come fare

Per sapere come aumentare il valore di una casa è consigliabile rivolgersi a un’agenzia della zona, gli agenti immobiliari sono infatti perfettamente in grado di suggerire tutte le attività da svolgere in queste situazioni. Partendo ovviamente da ciò che richiede il mercato, si può valorizzare gli elementi più richiesti e cercare di minimizzare le eventuali criticità di una casa. Tra le tecniche più utilizzate ricordiamo l’home staging e il rendering immobiliare. Il primo consiste nello spostare il mobilio, migliorando la fruibilità degli spazi e la connotazione di ogni singolo ambiente; inoltre si può effettuare l’home staging anche avviando qualche piccola attività, ad esempio ritinteggiando le pareti. Il rendering immobiliare consiste invece nell’utilizzare appositi software con cui porre in atto, virtualmente, tutte le attività di ristrutturazione necessarie in un’abitazione, o anche riarredandola completamente. Il cliente potrà così vedere la casa al meglio delle sue possibilità, dopo aver abbattuto una parete o ampliato il soggiorno.

Quanto vale la propria casa

Il calcolo del valore di un immobile
Elementi oggettivi

L’effettivo valore di una casa dipende quindi da diversi fattori, i primi sono però quelli oggettivi: dimensioni, posizione, qualità costruttiva e delle finiture. Si parte quindi dalle dimensioni, definite come superficie calpestabile o superficie commerciale. La prima può differire di molto dalla seconda, in quanto questa si definisce come superficie di tutti i vani principali, più la superficie occupata da tutte le pareti, cui si sommano anche le eventuali pertinenze. Le pareti si calcolano al 100% della superficie occupata mentre le cantine, i terrazzi e altre pertinenze di proprietà esclusiva si calcolano solo per una percentuale della loro metratura effettiva. La superficie così ottenuta si può moltiplicare per un coefficiente, la cui entità dipende strettamente dal luogo in cui si trova l’abitazione; tale coefficiente è più o meno elevato a seconda della qualità degli altri immobili nel quartiere, della presenza di servizi, dell’anno di costruzione dell’immobile. Chiaramente un edificio ristrutturato avrà un valore maggiore rispetto a uno, di medesima metratura e posto nel medesimo luogo, ma che non ha subito nel tempo alcun tipo di ristrutturazione.

Valore commerciale e valore reale

Quanto differiscono
Il valore catastale

Il valore commerciale di un immobile è definito come moltiplicazione della rendita catastale per la superficie dell’immobile stesso, rivalutato poi del 5%. Nel nostro Paese le rendite catastali si attribuiscono al momento di costruzione di un immobile e non sono mai più state riviste nel corso degli anni. Quindi all’atto pratico il valore commerciale così definito spesso non ha alcuna correlazione con il valore reale di un’abitazione, che è in genere molto più elevato. È però utile conoscere il valore catastale perché è su di esso che si basa il calcolo delle tasse da pagare in fase di acquisto di un immobile.

 

 

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