SESSA AURUNCA – Dopo soli due anni l’Amministrazione Tommasino agonizza, ridotta ad ostaggio di noti avventurieri della politica – già traditori del centrosinistra -che per slealtà e mancanza di autonomia culturale si confermano “un male da isolare”. Non è più tempo, infatti, di trasformisti “illetterati” che navigano dentro e contro Sessa per difendere i loro stipendi e gli affari dei loro padroni “non sessani…” Tommasino un anno fa – seppure messo in guardia dal centrosinistra -si piegò a pressioni politiche “extraterritoriali” che spedirono il “noto intellettuale Lorenzo Di Iorio” a spaccare la maggioranza e a renderla funzionale all’assalto urbanistico della costa e del territorio. Ma il piano è fallito. Il centrosinistra, le associazioni, i movimenti, i cittadini – nel Consiglio Comunale, in piazza e in rete – lo hanno impedito e lo impediranno. Ora che persino una parte consistente dei Partiti e dei cittadini che lo hanno votato, prende apertamente posizione contro tale arrogante invadenza, Tommasino non può più scappare: o fa il Sindaco dei non sessani, dei vecchi ingegneri e dei dattilografi in carriera o il Sindaco dei cittadini e di un territorio da governare e non da svendere. Al Sindaco non è necessario chiedere le dimissioni: a sgambettarlo penseranno gli stessi traditori che protegge. La serietà, però, dovrebbe imporgli di fugare ogni ambiguità o debolezza e di risvegliare la propria indipendenza: perse stesso, per Sessa, per la credibilità della politica! Questo centrodestra ha fatto poco, inciampando per altro nella gestione dei cantieri, negli atti amministrativi, nelle coperture di bilancio. Solo inaugurazioni di opere delle Giunte Meschinelli e Di Meo finanziate dal centrosinistra e dal Consigliere Oliviero in Regione. Ora Sessa ha bisogno di uno sforzo collettivo che ne impedisca la morte sociale ed economica. Tommasino è il Sindaco, tocca a Lui dare l’esempio dimostrandosi con la Città leale, autonomo e soprattutto libero.