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PIETRAVAIRANO – Cave e Cementificio, il pericolo dietro l’angolo. La delocalizzazione non è un pericolo scampato

PIETRAVAIRANO – Cave è Cementificio, il pericolo non è affatto lontano. Chi sperava e pensava che il gruppo Moccia avesse rinunciato all’idea della delocalizzazione su Monte Monaco degli impianti attualmente ubicati a Caserta, sbagliava di grosso. Il potente gruppo industriale casertano, invece, attraverso tre manovre punta su Pietravairano. 

La prima azione è quella messa in campo pochi giorni fa, davanti ai giudici del Tar Campania, dove i legali dell’imprenditore Moccia hanno chiesto ai giudici di annullare tutti gli atti relativi alla conferenza dei servizi che nei mesi scorsi, di fatto, ha bocciato la delocalizzazione. Una bocciatura scaturita soprattutto dalla forte e costante opposizione dell’amministrazione comunale di Pietravairano, quella guidata dal sindaco Francesco Zarone. Il gruppo Moccia chiede l’annullamento di tutti gli atti relativi alla conferenza dei servizi e agli accordi di programma, ritenendo che il solo diniego del municipio di Pietravairano non è sufficiente a bocciare il progetto. L’udienza innanzi ai giudici della IV sezione del Tar Campania è durata quasi un’ora durante la quale l’avvocato Giancarlo Fumo – difensore dell’ente pietravairanese – ha ribadito l’assoluta sovranità dell’ente territoriale in merito agli atti di gestione urbanistica del municipio, evidenziando peraltro che il piano regolatore generale del comune di Pietravairano è stato adottato prima del piano regionale delle cave. Un piano regolatore, quello pietravairanese, che vieta espressamente nuovi impianti di cave. Tale circostanza, non di poco conto, comporta la necessità di una preventiva variante che l’amministrazione attuale non approverà mai. Dunque, indipendentemente dal dissenso manifestato nel corso della conferenza dei servizi dal comune pietravairanese, la mancata approvazione della variante, costituisce precisa volontà politica che non può essere superata in nessun modo.

La seconda azione appare essere più mediatica e parte dalla richiesta di un nuovo impianto  sulle colline vicine a Durazzano. Qui Mocca, riferiscono alcune indiscrezioni, vuole in realtà solo realizzare un nuovo impianto per la lavorazione degli inerti. Quindi niente cementificio e forse niente cava. Però al gruppo industriale sembra far comodo, molto, che in tanti, soprattutto a Pietravairano, pensino che Moccia possa delocalizzare non più su Monte Monaco ma verso Durazzano. Invece si tratterebbe di due impianti distinti.

La terza azione potrebbe essere quella politica da mettere in campo direttamente a Pietravairano il prossimo anno, quando la cittadina sarà chiamata a rinnovare il proprio governo. Non bisogna essere  veggenti per intuire che se l’attuale amministrazione, quella guidata dal sindaco Francesco Zarone, venisse sconfitta, allora le porte di Pietravairano, per il gruppo Moccia sarebbero facilmente spalancate. Per questo obiettivo il gruppo Moccia, riferiscono voci in paese, sarebbe già in azione per dare sostegno ad un gruppo politico locale che, in caso di vittoria, non opporrebbe più resistenza alla nascita del “villaggio del mattone”.

 

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2 commenti

  1. ANCHE SE AVEVAMO MESSO IN CONTO QUANTO RIPORTATO, CON PUNTUALE E PRECISA ANALISI DALL’ARTICOLO, NON NASCONDIAMO ANSIA E PREOCCUPAZIONE PER L’INAMMISSIBILE ARROGANZA CON CUI VOGLIONO “FORZARE LA MANO”, ANCHE DAL PUNTO DI VISTA “LEGALE” PER RAGGIUNGERE IL “LORO” OBIETTIVO!!! MA I PIETRAVAIRANESI SENSIBILI E ATTENTI ALLE NOTE”PROBLEMATICHE” DI QUESTA ANNOSA QUESTIONE “CAVE-CEMENTIFICIO” SANNO BENE CHE L’IPOTESI PIU’ ATTENDIBILE E’.. QUELLA DELLA TANTO “ATTESA”…”TORNATA ELETTORALE… PER TORNARE ALL’ATTACCO!!! I PIETRAVAIRANESI CHE FINORA HANNO “TENUTO DURO”… CONTINUERANNO AD ESSERE VIGILI E RESISTERE ALLE NUMEROSE E SUBDOLE “TENTAZIONI” DI CHI PROMETTE “MARE E MONTI” DIETRO LA “CHIMERA” DI UN VELLEITARIO “SVILUPPO OCCUPAZIONALE”!!!

  2. Ma perché non fanno fare le cave, o il cementificio ?il problema dove sta? In questi tempi di crisi con la gente che muore di fame è meglio vedere se si puó mettere un pezzo di pane sotto i denti a costo di radere al suolo il paese.