RIARDO – Un anno fa, circa, il consigliere Sandro Pezzella coronava il sproprio sogno e diventava assessore, al termine di un’operazione politica degna del miglior Scilipoti. Apparve subito come il “giusto premio” per Pezzella che riuscì, in poche ore, prima a sfaldare il gruppo di Progettiamo il Futuro tradendo Angelo Mancini e Roberto Pella per “ubbidire” alla famiglia e, dopo, riuscire a prendere il posto dell’ex amico Mancini in giunta. Tutto sembra somigliare a quelle brutte pagine di politica basata poco o niente sui principi ma tanto sulle convenienze. Nei piccoli paesi, spesso, poi, le amministrazioni comunali non sembrano avere proprio niente di politico. Il consigliere, ad esempio,, non viene quasi mai scelto per le proprie idee, per il proprio credo politico. Nei piccoli paesi, spesso, i consiglieri comunali vengono scelti in base alla grandezza numerica (in termini di voti) della famiglia. Così capita che si resti consigliere a vita, passando da sindaco in sindaco mantenendo intatto il proprio potere, indirizzato quasi unicamente alla gestione degli interessi familiari. Non ha importanza avere capacità gestionali, amministrative, progettuali. Contano solo i voti. Così i comuni, pian piano muoiono schiacciati dal peso dell’incapacità e dell’incompentenza di tanti consiglieri eletti solo per meriti “familiari” e, ancor peggio, devoti, poi, solo al “credo familiare”. Dopo un anno di attività(?) l’assessore Pezzella avrebbe dovuto, come spesso si fa in politica, tracciare un bilancio delle proprie azioni. Lui non lo ha ancora realizzato. Negativo invece quello che, per lui,hanno redatto tanti cittadini.
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