Vairano Patenora – Sono stati ascoltati alcuni testimoni nell’ultima udienza del processo a carico di due persone coinvolte nell’indagine nata dall’attentato incendiario contro il centro immigrati di Vairano Scalo. Carmine Daniele e Anour Anzit – difensi dagli avvocati Ernesto De Angelis e Luigi Scorpio – sono i due imputati nel processo per i fatti avvenuti la sera del 9.1.2017. Sul banco dei testimoni è salito il proprietario della struttura che subì l’attentato. Subito dopo il giudice ha rinviato il processo al prossimo mese di marzo. Secondo l’accusa – nata dalle indagini condotte dal maresciallo Palazzo, della locale stazione carabinieri – i due imputati utilizzando una bottiglia in plastica contenente liquido infiammabile del tipo benzina, poi rinvenuta sul luogo, riuscivano ad appiccare il fuoco alla rete di recinzione che proteggeva le grate esterne del centro e agli abiti ivi appoggiati, con il chiaro intento di provocare un esteso incendio ed una conseguente esplosione, causa la presenza nelle vicinanze di un contatore del gas metano, con potenziali conseguenze lesive per le persone ivi alloggiate ed anche per vicini e passanti. L’episodio del 9 gennaio 2017, risultava essere la reiterazione, in forma potenzialmente più grave, di una precedente aggressione, consumata in data 16.11.2016, allorquando quattro giovani, tra cui il figlio di DANIELE Carmine – tutti nell’occasione tratti in arresto in flagranza di reato – armati di tronchese e di pistola erano entrati all’interno del medesimo C.T.A. ed avevano picchiato alcuni extracomunitari, distruggendo l’abitazione ed esplodendo colpi d’arma da fuoco ad altezza d’uomo. Daniele e Anzit, nell’immediatezza dei fatti, vennero arrestati e successivamente rimessi in libertà, in attesa del processo, attualmente in corso.
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