SANT’ANGELO D’ALIFE – Lista Folco, il club della ‘coerenza’

SANT’ANGELO D’ALIFE (francesco mantovani) – Quando si dice la coerenza. Nelle compagine “Con voi per Sant’Angelo” di ‘coerenza’ ce n’è da vendere. A partire dal più giovane candidato consigliere fino al vertice. Si pensi ad Achille De Cristofano, nuova promessa nel firmamento politico santangiolese. Sulla sua ‘coerenza’ ci sarebbe da scrivere un libro. Capace prima di mettere alla porta una figura politica come Pino Falco in nome del rinnovamento e poi dire di sì a giovani rampanti come Domenico Iannarelli. Immolandosi, tra l’altro, come vittima sacrificale designata in una lista in cui teorizzare una sua elezione in seno al consiglio equivale a dire che la Terra è quadrata. Un alto che in quanto a ‘coerenza’ neanche scherza è proprio Domenico Iannarelli. Qui fiumi di inchiostro non basterebbero per descrivere la sua parabola politica. Per tre anni portatore di una linea ben definita, dalla sera alla mattina ha aperto contatti con chi fino a qualche giorno prima era lontano anni luce dalle sue posizioni. Se si passa da Iannarelli a Giovanni Curtopasso, il risultato non cambia. Anche qui la ‘coerenza’ si taglia a fette. Curtopasso, prima al governo con Bucci, poi sostenitore di Iannarelli cinque anni dopo, aveva affermato che non avrebbe mai preso parte alla prossima contesa elettorale, D’altronde, quando qualche anno fa decise di presentarsi alla Provincia, in parallelo, sostenne a spada tratta la compagine Iannarelli che gareggiava per le comunali. Commettendo un autogol clamoroso che gli costò un vero e proprio flop. Adesso che per sua stessa ammissione sembra abbia possibilità di correre per le prossime regionali, ecco che ci ricasca togliendosi l’abito dell’arbitro e diventando nuovamente giocatore. Oltre che ‘coerente’, anche recidivo.  Poi c’è il vicesindaco uscente Michele Caporaso. Anche lui alla fine non ha resistito e si è fatto attrarre dalle sirene e dal richiamo di una aggregazione multicolore. E’ entrato così anche lui in una lista che se non è proprio uguale è comunque molto simile a quella nella quale si era candidato nel 2010. E poi sappiamo tutti com’è finita quella avventura. Su Caporaso, tuttavia, è opportuno riproporre ai lettori un suo commento datato 18 marzo 2013. Una replica all’articolo, pubblicato lo stesso giorno, dal titolo “La scalata del colonnello, Folco verso candidatura a sindaco con Caporaso”. Lo riportiamo integralmente per dovere di cronaca. Col suo proverbiale aplomb da statista, Caporaso scrisse: “Buonasera a tutti, credo che è mio dovere far luce su quanto esposto dal dr. Mantovani. Già in un altro suo intervento, recitava falsità; e stasera, in questo, allo stesso modo, recita bugie.  Poco è cambiato. Un giornalista dovrebbe riportare fedelmente notizie…..invece, solo, inutili banalità. Sono felice che l’amico Vittorio possa finalmente partecipare a questa tornata elettorale in veste di candidato a Sindaco. Sforzo immane è non calpestare gli ideali e i principi dei sostenitori di qualsiasi candidato ed anche dei suoi. Io mi sforzo in questo senso, caro Francesco, a non calpestare gli ideali di chi mi ha sostenuto, a differenza di chi, è abituato a fare il ballerino nella politica santangiolese pur di assecondare i propri desideri. Cordialmente Michele Caporaso”. Avete letto bene, Caporaso scriveva che il suo sforzo era quello di non calpestare gli ideali dei suoi  sostenitori a differenza di chi è abituato a fare il ballerino nella politica santangiolese pur di assecondare i propri desideri. E adesso? Ha già cambiato idea? Sarà per caso diventato anch’egli un ballerino? Infine c’è lui, il candidato sindaco. La personificazione in Terra della coerenza.  Aveva più volte affermato di voler mettere in piedi una compagine di rinnovamento. Aveva più volte detto che se non fosse riuscito a formare una squadra di volti nuovi della politica locale avrebbe rinunciato a correre per la fascia tricolore preferendo restarsene a casa. Aveva anche dichiarato che mai avrebbe contattato Michele Caporaso e con lui mai avrebbe lavorato per formare una lista perché i suoi unici contatti avevano come esclusivo interlocutore Pino Falco. Quel 18 marzo 2013, anche Folco decise di replicare allo stesso articolo in cui si preannunciava che egli aveva trovato nel gruppo Caporaso quella sponda politica pronta ad assicurargli la candidatura a sindaco. Questa la sua replica. “Non ho mai chiamato nè Caporaso, nè Vincenzo De Caprio. E mai lo farò. La mia unica trattativa in essere è quella con l’ex presidente del Parco Regionale del Matese, Pino Falco”. Della serie vedere per credere, ecco il link per visualizzare l’articolo di smentita: https://www.paesenews.it/?p=17458.  Un uomo indubbiamente coerente Vittorio Folco. Talmente coerente che  pur di conquistare la poltrona di primo cittadino si è prestato a stringere patti con coloro i quali, fino a qualche giorno prima, erano considerati da lui stesso l’espressione di quella classe politica verso cui contrapporsi con tutte le forze. Almeno così diceva e faceva credere al “suo gruppo” nel corso delle tante riunioni. Per qualcuno – un genio, praticamente – Folco era addirittura “la garanzia”. Un garante dall’aspetto apparentemente rassicurante capace di mettere insieme tutto e il contrario di tutto pur di vincere le elezioni e diventare sindaco dando le gambe ad un progetto politico molto simile a quello che portò all’elezione di Di Tommaso nel 2010. Così Folco ha aggregato un po’ di gente. Da Michele Caporaso a Domenico Iannarelli. Da Giovanni Curtopasso a Achille De Cristofano. Passando per Michela Visone. Senza dimenticare chi dirigerà le operazioni dall’esterno. Ammucchiate simili fino a ieri le si vedevano solo in altri contesti. Cosa ne sarà di Folco se diventerà sindaco? Tracciando un parallelo con la sua – onestamente brillante – carriera, mai come in questo caso è opportuno rievocare la famosa espressione ‘Salvate il soldato Folco’. E per quanto riguarda tutte le sue promesse? Cosa dire? Promesse da marinaio.