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ALIFE – “Pizzo istituzionale” per le zone Asi, la politica tristemente assente: Confapi combatte e vince

Alife – Si potrebbe ironizzare, facilmente, sulla pochezza della classe politica, sul loro disinteresse per i problemi reali della gente e delle imprese. Si potrebbe facilmente dimostrare che alla politica piace solo occupare poltrone dove collocare, spesso, incompetenti che invece di risolvere i problemi li acuiscono. Non per cattiveria, semplicemente per incapacità. Insomma, sarebbe facile ironizzare sulla politica e sui politici. Purtroppo si può solo piangere davanti a certe cose. Era il novembre 2015 quando l’ASI deliberò una tassa, simpaticamente definita dagli imprenditori come “pizzo istituzionale”, a carico di color che decidevano di investire in zona ASI. Un costo enorme al quale si aggiunse, come nel caso della zona industriale di Alife, anche la beffa, se si considera che in quell’area industriale l’Asi non ha mai speso un centesimo per le infrastrutture che, invece, dovrebbero essere fornite. La politica – che parla tanto di sviluppo, di impresa, di occupazione – non ha mai mosso un dito, non si è mai interessata alla vicenda. Ha solo pensato a spartirsi il direttivo dell’Asi stesso. Appunto, ha solo pensato a fare ciò che le riesce meglio.  Ora, per merito  – solamente – della Confapi (guidata dal presidente Domenico Orabona), e in special modo di Fernando De Felice, componente consiglio direttivo della Confapi, l’Asi si è ravveduto deliberando uno “sconto” pari al 75%.

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