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ALIFE – Biodigestore, il comitato diventa “tribunale d’inquisizione”. Cameramen insultato. Consola e le lezioni di etica giornalistica. Incredibile ma vero

ALIFE – Sulla “contesa” per la nascita del Biodigestore proposto alla General Construction ormai sono stati “versati” fiumi di inchiostro e sprecati oceani di parole. Sarà la conferenza dei servizi finale, quella del prossimo anno, a decidere se il progetto si realizzerà oppure no.
La riunione di venerdì sera appariva, sin dalla sua “proclamazione”, come mero esercizio di campagna elettorale. Anche perché sono note le ambizioni per le prossime comunali di qualche astro  del comitato. Lo hanno capito tutti: una parte dello stesso comitato che ha lasciato, già da qualche tempo, Gianfranco Di Caprio e il presidente Ginocchio. Lo ha capito il sindaco Giuseppe Avecone che non ha partecipato all’ultima riunione, pur fornendo “ampia giustificazione”.  Lo hanno capito tutti gli altri iscritti al Partito Democratico di Alife che, lo scorso venerdì sera, alla stessa ora in cui Di Caprio e Ginocchio sudavano le classiche sette camice nell’aula consiliare, hanno pensato bene di organizzare una riunione di sezione.  Lo hanno capito tanti altri politici del paese che hanno preferito guardare la partita fra Lazio e Juventus. Quella sì ricca di emozioni.
Alla riunione del comitato, quindi, hanno partecipato (volendo proprio essere ottimistici) una cinquantina di persone, di cui oltre la metà addetti ai lavori. Insomma le folle oceaniche delle prime riunioni del comitato sono già un lontano ricordo.
Tuttavia è lodevole l’impegno che Di Caprio e Ginocchio mettono nell’inseguire il loro obiettivo. Perché, chiunque lotta per un proprio ideale è degno di rispetto. Voltaire affermava: “Non condivido alcuna delle tue idee, ma mi batterò fino alla morte affinchè tu possa esprimere la tua idea”.
Lo stesso rispetto che venerdì sera il comitato non ha dimostrato di avere verso chi non è “allineato” con loro, probabilmente, perché si ritengono unici depositari della verità.
Anzi hanno mostrato segni evidenti di insofferenza soprattutto verso la stampa che – loro – non ritengono allineata.
Un cameramen, che come altre volte era in aula per le riprese integrali della riunione, è stato “avvicinato” da diverse persone che lo hanno “gentilmente” insultato. Stessa sorte per un altro giornalista presente in aula.
L’avvio dei “lavori” è stato “assorbito” dal “richiamo” alla buona informazione, dalla correttezza nell’informazione. L’apice si è vissuto quando una componete del comitato, tale Consola, ha letto (come si fa con il vangelo in chiesa) alcuni punti che costituiscono la deontologia del giornalista.
Ha dimenticato di leggere, la Consola – non sappiamo se per mancanza di tempo, per mera dimenticanza o perché non di sua conoscenza – il significato della parola giornalista. A beneficio di tutti (tratto da Wikipedia) riportiamo il significato di giornalista: “Il giornalista (in inglese reporter) è un lavoratore del campo dell’informazione nel settore del giornalismo che si occupa di scoprire, analizzare, descrivere e scegliere notizie per poi diffonderle. Il giornalista redige articoli, inchieste (o reportage) o editoriali per testate giornalistiche periodiche o agenzie di stampa, su un mezzo di comunicazione di massa (carta stampata, radio, televisione, internet)”.
Non ci sembra di scorgere, in queste righe, il compito – da parte di un giornalista – di redigere comunicati stampa per tanti “potenti”. Insomma chi nella sua terra si caratterizza per stare da una sola parte; quella del potente di turno, mai dalla parte dei deboli, non può certamente impartire lezioni di etica e morale. Perché questo sì, è distorcere la realtà dei fatti e nascondere alla gente tante verità. (Giancarlo Izzo)

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