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VAIRANO PATENORA – Processo Autovelox, Pascarella conferma le accuse

VAIRANO  PATENORA – Scandalo autovelox, parla il vice questore aggiunto, Pascarella. Il testimone, oggi in tribunale, ha ripercorso la vicenda che ha portato al processo contro  Elvio D’Aria (titolare dell’impresa che gestiva gli autovelox) e Pasquale Caputo (ex comandante dei vigili urbani), entrambi difesi dall’avvocato Enzo Cortellessa. Per loro l’accusa è abuso d’ufficio e omissioni di atti d’ufficio. Dopo una serie di domande formulate al testimone Pascarella, l’udienza è stata aggiornata al prossimo maggio quando sul banco dei testimoni saliranno i consulenti nominati dal pubblico ministero. Secondo la Procura ad essere stata favorita sarebbe stata la ditta All Service di  Elvio D’Aria. L’accusa i magistrati sarebbe stata violato l’art 44  724\94 e l’articolo 537\93, perché i Pubblici Amministratori e funzionari non accertavano le ragioni di convenienza e di pubblico interesse alla rinnovazione del contratto, non prevedevano una clausola di revisione periodica del prezzo, non acquisivano le forniture ed i servizi al miglior prezzo di mercato.  In tal modo, tutti, determinavano intenzionalmente un ingiusto vantaggio patrimoniale, in favore della indicata ditta affidataria del servizio, pari ad € 193.854,35 identificabile nei profitti conseguenti alla gestione dei servizi percepiti in virtù di un contratto illegittimamente affidato nonché determinavano per il Comune il vantaggio conseguente agli introiti patrimoniali conseguenti al rilievo delle sanzioni pari ad € 776.349,00 nei rispettivi ruoli così come sopra indicati, in concorso fra loro con le condotte fraudolente indicate ai capi che precedono, impedivano la regolarità della gara pubblica in relazione all’affidamento dei servizi ed alla la fornitura della apparecchiatura elettronica, il servizio di assistenza e consulenza tecnica per il rilevamento dell’infrazione, della fornitura del materiale fotografico, materiale di consumo e moduli verbali con ricevuta di ritorno, l’assistenza e la consulenza amministrativa per la stampa dei verbali e la ricerca dei dati per una pubblica amministrazione, servizi e fornitura da effettuarsi in favore del Comune, con l’aggravante di essere i soggetti per leggi preposti agli incanti ed alle licitazioni per il Comune con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguire quelli indicati ai capi che precede e in violazione dei doveri di imparzialità e legalità connessi ad una pubblica funzione. Queste, in sostanza, le accuse contro i due imputati che sembrano certi di poter dimostrare, durante il processo, la loro innocenza.

 

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