Riardo – Cappella di Maria SS della Stella, affreschi millenari in pericolo. La denuncia di Caiazza: stanno rovinando un patrimonio unico

RIARDO – Nuova denuncia dello storico Domenico Caiazza – nella vita avvocato – contro la stato in cui versano gli affreschi millenari della cappella della Madonna della Stella di Riardo. Da qualche tempo, infatti, secondo lo storico, quelle opere d’arte non trovano pace alcuna, soprattutto da quando un comitato ha deciso di restaurarle. Ora alcuni affreschi sono “confezionati” e appoggiati per terra. L’umidità sta piegando e tavole di sostegno e ammuffendo le opere.

La denuncia di Caiazza:
Ho compiuto un sopralluogo nel sito in oggetto ed ho potuto constatare che il ciclo di affreschi di fine XI secolo del quale con la lettera allegata avevo denunciato lo smembramento e l’avulsione dal millenario sito originario e l’improvvida sistemazione nell’anonima chiesa moderna è stato, come chiesto e doveroso,  staccato dalle pareti di questa e riposizionato nella cappella originaria.
Tuttavia i pannelli che reggono gli affreschi staccati non sono stati riposizionati in alto come in origine ma solo appoggiati ai piedi dei siti originari.
In tal modo schermano totalmente la retrostante parete e la mancata ventilazione ha provocato una risalita di umidità e l’ammuffimento della cappellina.
Inoltre alcuni affreschi sono visibili, altri sono fasciati da veli di carta incollati, di quelli di norma usati per i restauri.
L’effetto combinato dell’umidità, dell’inclinazione necessaria a non far cadere i pannelli e del peso gravante sulla base degli stessi, non più sospesi ha provocato una significativa flessione di almeno uno degli stessi. Tutti sono esposti all’umidità.
Da informazioni assunte risulta che tale stato di cose data da, almeno, gennaio del presente anno 2015.
Si chiede di conoscere quali iniziative urgenti intende assumere l’Organo di Tutela affinché i pannelli siano spostati per il tempo necessario a consentire alla ventilazione di asciugare il muro e quindi riposizionati nei siti originari.
Si chiede di conoscere se vi sia stato restauro, pulizia o altro intervento sugli affreschi, alcuni dei quali recano sui margini integrazioni recenti acrome presumibilmente di intonaco.
Chi abbia ideato, richiesto, autorizzato, finanziato, eseguito, controllato  tali interventi. Si rinnova espressamente la richiesta non riscontrata di accesso e copia degli atti amministrativi concernenti questi interventi, già in passato formulata, nonché di conoscere il nome del funzionario responsabile, con espressa avvertenza che restando inevasa nuovamente la richiesta decorso il termine di legge si procederà come previsto dalla norma. ( Avv. Domenico Caiazza – Presidente Centro Studi sul Medioevo di Terra di Lavoro)