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Piedimonte Matese – Sir, scatta la denuncia di Cappello

piedimonte matese.        Struttura sanitaria completata ma mai consegnata. Da anni l’Asl non riesce ad ottenere la fornitura di energia elettrica.  L’amministrazione di Piedimonte Matese – guidata dal sindaco Vincenzo Cappello – denuncia tutto alla Procura della Repubblica.
La speranza che possa arrivare quella svolta che si attende da tempo, anche per porrre freno allo sperpero di denaro pubblico. L’asl, infatti continuare a pagare il fitto dei locali dove sono ospitati i pazienti Sir, mentre il locale di sua proprietà, da tempo ultimato, continua ad esser chiuso.
Nei mesi scorsi c’era stata la  anche denuncia di Ermanno Preziosi, presidente dell’associazione disagiati psichici.
La vicenda, o meglio lo scandalo, riguarda un edificio totalmente nuovo che doveva ospitare i pazienti della Sir (Struttura Intermedia Residenziale).
Ora i venti utenti sono alloggiati in due strutture private. “Da diversi anni, più volte – ha precisato il sindaco Vincenzo Cappello – abbiamo sollecitato l’apertura ai vertici dell’Asl. Abbiamo avuto solo rassicurazioni alle quali non sono mai seguiti fatti concreti. Abbiamo richiesto  un nuovo incontro con il commissario Romano per  tentare di risolvere la vicenda”.
“Appare inspiegabile, precisa il presidente Preziosi, il mancato utilizzo di una nuova struttura, presso l’ospedale civile che doveva assorbire le necessità dei 17 Comuni della Comunità Montana e quelli afferenti. Oggi, conclude Preziosi, ci chiediamo chi ha collaudato la struttura? Chi ha autorizzato i pagamenti alle ditte appaltatrici? Chi è responsabile dei lavori non eseguiti correttamente?”. Servizi sanitaria negati.
Le proteste dei cittadini dell’Alto Casertano, trovano conferma anche in una recente  sentenza del Tar che definisce l’area  come ‘zona disagiata’ e impone quindi una presenza maggiore di medici sul territorio. La sentenza è in netto  contrasto con il nuovo piano sanitario regionale, proposto dal commissario Zuccatelli che, invece, prevede pesanti tagli al sistema sanitario nell’Alto Casertano.
Per i residenti dei 35 comuni compresi nell’area Matese – Alto Casertano ammalarsi è un lusso, troppo grande. Dopo la chiusura dell’ospedale di Teano resta attiva solo la struttura di Piedimonte Matese.  Un ospedale che dovrebbe garantire servizi e assistenza ad una vasta zona e che invece vive frequenti criticità dalle quali scaturiscono pesanti disservizi per l’utenza.  I residenti, per curarsi, sono costretti a continui pellegrinaggi verso le strutture del Molise, del Lazio oppure verso il capoluogo di Terra di Lavoro.
Dopo la chiusura dell’ospedale di Teano – unico in provincia di Caserta a possedere tutte le certificazioni di sicurezza previste dalle legge –  si riducono ulteriormente i posti letto per la popolazione dell’Alto Casertano. Ora, è disponibile poco meno di un posto letto per ogni 1000 abitanti. La media regionale  è invece di 3,2 posti letto per 1000 abitanti. Una media che sale ulteriormente per il capoluogo partenopeo.

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