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CANCELLO ED ARNONE – Dissesto, tutti gli errori del sindaco Emerito

CANCELLO ED ARNONE (stefano di pasquale) – In relazione a quanto stabilito dalla Corte dei Conti nei confronti del comune di Cancello ed Arnone e cioè l’attivazione della procedura di dissesto senza via di scampo, occorre fare alcune considerazioni. Da diversi anni l’amministrazione Emerito ha messo in atto una serie di provvedimenti inidonei che hanno contribuito a rendere critica la situazione economica dell’ente. I continui cambi di segretari, di revisori e i continui cambi di gestione del tesoriere hanno determinato un aggravamento della situazione economica. Lassismo e incompetenza hanno fatto il resto. Cancello ed Arnone è sicuramente l’unico comune d’Italia in cui vi è un vigile quale responsabile dell’area finanziaria, probabilmente senza che egli abbia i requisiti necessari per ricoprire tale ruolo. La dimostrazione di ciò è l’affidamento part time dell’area finanziaria dell’ente ad un professionista del comune di Castel Volturno. Quando poi tra i dipendenti vi sono figure professionali in grado di svolgere tale ruolo. Inoltre si nota una mancanza di risposte e delucidazioni ai cittadini soprattutto da parte dell’assessore al ramo, la dottoressa Paolo. Vi sono continui richiami da parte della Corte dei Conti in ordine alle verifiche di cassa. Tanto è vero che il revisore, professionista nominato dall’ente, rappresenta alla stessa Corte dei Conti di non aver avuto alcuna collaborazione dall’amministrazione Emerito e di non essere in condizioni di effettuare le verifiche di cassa nè tantomeno il passaggio di cassa al nuovo tesoriere Sogert SpA. Per diversi anni i mandati venivano emessi al lordo e pagati al netto non versando all’Inps gli oneri contributivi dei dipendenti. Accertate inoltre, la sussistenza di «comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria, violazioni degli obiettivi della finanza pubblica allargata e irregolarità contabili o squilibri strutturali del bilancio dell’ente locale in grado di provocarne il dissesto finanziario» (art. S, comma 2, D.igs 149/2011, enfasi aggiunta), dispone l’attivazione deila procedura di “dissesto guidato” e fissa all’Ente il termine di 60 giorni per l’adozione delle misure correttive idonee a sanare l’accertato squilibrio di bilancio Accertato altresì che le criticità segnalate costituiscano “gravi violazione di legge”, in particolare sotto il profilo della gestione di cassa, ed espongano il Comune al rischio di un aggravamento della situazione finanziaria, la Sezione ritiene opportuno disporre l’attivazione delle verifiche ispettive di cui all’art. 148, comma 3 “DEL da parte dei competenti organi ministeriali. Attesa inoltre la mancanza di idonea e attendibile copertura nonché di sostenibilità finanziaria delie spese è preclusa l’attuazione dei programmi di spesa non obbligatori per legge, fino alla concreta adozione, nei pieno della propria discrezionalità amministrativa, da parte del Consiglio comunale, delle variazioni di bilancio, del piano di riequilibrio e del bilancio stabilmente riequilibrato necessario a ripianare lo squilibrio.

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