VENAFRO – Piedi d’argilla, partito a Salerno il nuovo processo di appello

VENAFRO – Processo piedi d’argilla, è ripartito nei giorni scorsi l’appello bis presso il tribunale di Salerno, competente per territorio dopo che la Cassazione ha annullato, nei mesi scorsi, la sentenza di Appello emessa dal tribunale di Campobasso. La Cassazione ha stabilito che la sentenza si basava, per una serie di circostanze, su prove tecniche poco attendibili e credibili. Per questa ragione, il processo di appello dovrà essere rifatto. Soprattutto dovrà rifarsi la perizia tecnica che dovrà indicare la qualità dei materiali forniti all’Anas. Nella prossima udienza, fissata per novembre, i giudici dovrebbe conferire incarico al perito per eseguire nuovi carotaggi sul viadotto della variante oggetto dell’indagine. L’appello di Campobasso aveva condannato Gaetano Patriciello, Massimo Zullo e Orlando Pallotta. Le accuse contestate, a vario titolo, erano quelle di falso ideologico, frode in pubbliche forniture e truffa. All’imprenditore Gaetano Patriciello condanna a 2 anni e 10 mesi di reclusione, 2 anni e 6 mesi invece per il capocantiere dell’Adanti Massimo Zullo, 2 anni e 3 mesi di reclusione infine furono inflitti a Orlando Pallotta, dipendente di una delle ditte che eseguivano i lavori. Tutti con il beneficio della pena sospesa. La vicenda giudiziaria scaturita dall’inchiesta Piedi d’Argilla che ebbe un percorso con molti colpi di scena: la posizione di diversi indagati fu stralciata e alcuni filoni dell’indagine finirono in procure diverse, alcuni dei reati contestati inoltre furono cancellati. L’indagine ruotava attorno all’ipotesi che il calcestruzzo utilizzato per costruire la strada sarebbe stato di scarsa qualità, ma sarebbe risultato in regola grazie a documenti in qualche modo falsificati.