CASERTA – Nicola Cosentino e i suoi due fratelli, Antonio e Giovanni, sono stati rinviati a giudizio per le presunte pressioni su un imprenditore intenzionato ad aprire un distributore di carburante a pochi metri da un impianto della loro famiglia. A deciderlo è stata il gup Antonella Terzi che ha così accolto la richiesta di rinvio a giudizio dei pubblici magistrati. I fratelli Cosentino rispondono di estorsione e illecita concorrenza, con l’aggravante della finalità mafiosa. Rinviata a giudizio per corruzione anche l’ex prefetto di Caserta ed ex parlamentare Maria Elena Stasi (assistita dall’avvocato Giuseppe Fusco). Pasquale e Antonio Zagaria, fratelli del superboss Michele, invece, hanno scelto il rito abbreviato (per Antonio il processo comincerà a Napoli il 14 aprile, per Pasquale l’udienza deve essere ancora fissata). L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto della Dda di Napoli Giuseppe Borrelli, è stata condotta dai sostituti Fabrizio Vanorio e Sandro D’Alessio, oggi presenti in aula, da Francesco Curcio (applicato alla Direzione Nazionale Antimafia) e da Antonello Ardituro (ora al Csm). Secondo gli inquirenti l’ex sottosegretario (assistito dai penalisti Agostino De Caro e Stefano Montone), oggi in carcere, e i fratelli Giovanni (ai domiciliari, assistito dai penalisti Vittorio Giaquinto, Giovambattista Vignola e Ilaria Criscuolo) e Antonio, approfittando dei propri contatti con il clan dei Casalesi avrebbero costretto il Comune di Casal di Principe e la Regione Campania a compiere atti illegittimi per impedire o rallentare la creazione di altri impianti da parte di società concorrenti. A far partire le indagini le dichiarazioni di Luigi Gallo, titolare di una stazione di servizio in costruzione a Villa di Briano. La prima udienza si terrà di fronte alla prima sezione, collegio C (presidente Giampaolo Guglielmo) del tribunale di Santa Maria Capua Vetere il 9 aprile. Nel corso dell’udienza di ieri Antonio Cosentino ha chiesto di essere ascoltato ed ha negato ogni addebito. I legali di Cosentino non commentano, ma sottolineano che nel corso del dibattimento «verrà certamente fuori la piena innocenza di Nicola Cosentino».
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