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SPARANISE – Centrale Turbogas, lo scandalo dell’Ici dimezzata e dei ricorsi mancati

SPARANISE – La Calenia doveva un milione e duecentomila euro al comune di Sparanise. Una somma relativa all’Ici sulla centrale turbogas. Ma la normativa sulla questione, allora, non era del tuutto chiara e ci fu la contestazione della multinazionale che decisa di “applicarsi uno sconto” arrivando così  all’utodeterminazione di pagare – solo – circa 600mila euro per ogni anno. L’accatastamento della struttutra avviene nel di marzo dell’anno 2009 quando alla guida del comune c’era il commissario prefettizio giunto in municipio  dopo la sfiducia all’ex primo cittadino Salvatore Piccolo. Il professionista che si occupa dell’accatastamento è un tecnico di Francolise, molto vicino alla famiglia di Nicola Cosentino.  Il valore accastato , per il pagamento dell’Ici arriva in comune nell’ottobre dello stesso anno quando alla guida dell’ente si trovava Mariano Sorvillo, ancora oggi primo cittadino. Entro 180 giorni l’amministrazione comunale poteva opporsi alla determinazione del Catasto per vantare un’imposta superiore. Una imposta che, secondo alcuni esperti doveva essere superiore a un milione e duecentomila euro. Ma l’opposizione non arriva nei tempi previsti per legge. Una mancata opposizione che, di fatto, ha permesso alla Calenia, fi risparmiare, ogni anno, circa 700mila euro.  Solo due ani dopo – su pressione delle opposizioni, Sorvillo affida ad un tecnico la faccenda. Uno scandalo senza precedenti che, con molta probabilità, l’ex sindaco Antonio Merola,non avrebbe mai permesso. Dopo la scoperta dei grossi interessi tra Cales Costruzioni, Verrengia cognato di Gianni Cerchia, e la General Constrution di Gallo  sembra esserci ancor amolto da approfondire e il paese ha voglia di sapere i retroscena di un affare che sembra essere stato concepito per il “piacere” di pochi.

La protesta dell’Udc
“Un altro imbroglio della centrale del compromesso. Dopo l’imbroglio delle false promesse di sviluppo, delle convenzioni stravolte e della mancata attuazione delle prescrizioni; dopo l’imbroglio del rinnovo dell’autorizzazione, contro cui il comitato dei sindaci del comprensorio e l’on. Angelo Consoli hanno presentato ricorso al Presidente della Repubblica, ecco l’imbroglio delle centraline, che dovrebbero monitorare le emissioni nocive. Dalla pianta dei luoghi, risulta evidente che, collocate in posizione strategica rispetto alla centrale e ai venti che portano lontano i fumi, nascoste tra le piante e le costruzioni, le centraline non possono assicurare un monitoraggio attendibile. E pensare che la sicurezza della centrale è attestata proprio dai dati forniti da queste centraline! Finiamola di farci prendere in giro! Cerchiamo almeno di difendere la salute dei nostri figli! Oggi più di ieri siamo convinti di essere nel giusto. Su questo problema non ci possono, e non ci devono essere compromessi: il monitoraggio delle emissioni nocive della centrale deve essere eseguito con correttezza e con dati certi. Non a spese dei cittadini, ma dando finalmente una destinazione, utile a tutti, ad una piccola parte dei contributi che la Calenia mette ogni anno a disposizione dell’amministrazione comunale.  Lo afferma in un documento il coordinatore della sezione cittadina dell’Udc,

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