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SANT’ANGELO D’ALIFE – Il razzismo non si ferma nemmeno davanti al terremoto

Sant’Angelo d’Alife – A poco meno di ventiquattr’ora dalla scossa di terremoto che ieri ha colpito tutta la zona dell’alto casertano e non solo, tra i cittadini coinvolti gli animi ancora non si calmano. C’è paura, mista a panico e ad uno strano senso di disagio; un mix di stati d’animo scaturiti da una situazione scioccante, un evento del tutto improvviso e paurosissimo. E’ veramente il caso di usare solo superlativi per questa scossa sismica che, così facendo, ha bollato, fortissimamente appunto, questo ultimo strascico del 2013. Quindi fortissimo, bruttissimo, nitidissimo, e chi più ne ha più ne metta. Ieri pomeriggio, dieci minuti dopo le 18, un unico coro diceva “ il terremoto”. Stanotte le luci nelle abitazioni dei paesini coinvolti, compreso quello di S.Angelo d’Alife dove la scossa, unitamente a un boato, si è sentita in modo nitido, erano tutte accese, nessuno ha preso sonno e chiunque, suggestione o meno, avvertiva forti sensi di sbandamento. Ora si racconta la cosa con un sospiro di sollievo, si alzano gli occhi al cielo e si ringrazia Dio in maniera più completa, dato che ieri, per la paura e lo sgomento, si è pensato solo a correre. E questo mentre in tv passavano informazioni sbagliate, mentre si confondeva Napoli con Caserta, e nemmeno si conoscevano bene nomi di paesini come San Gregorio Matese, Castello del Matese e tutto il comprensorio. Poco piacevoli i commenti che, nel frattempo, sono circolati sul web contro i napoletani, considerando poi sempre il fatto che, ad essere veramente colpiti sono stati i casertani. Sorprende poi il fatto che si sono puntate le telecamere lontano 100 km dall’epicentro e poco sui paesi che stanno ai piedi dello stesso, dove bambini, donne e anziani hanno passato la notte al freddo, fuori casa, tremando. Certo, non si sa mai come leggere questi messaggi così forti; una mente cristiana penserebbe ad un ammonimento di Dio, un modo per zittire una cattiveria umana che però, nonostante tutto, non si placa e, in modo razzista si scaglia contro Napoli. Ma è pur vero che Dio non punisce, ma forse avverte ed è l’unico che, in casi di sgomento come questi, comunque e nonostante tutto, si invoca. Zulla Anna Rita

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