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Gioia Sannitica – Comune, dichiarato il dissesto finanziario

Gioia Sannitica – Con il Consiglio Comunale odierno, l’Ente è chiamato a dichiarare il Dissesto Finanziario all’esito dell’attività istruttoria conclusa dalla Corte dei Conti circa l’esame del Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale e formalizzata con Delibera n.31/2023 del 28.02.2023, adempimento obbligatorio la cui mancata approvazione comporta lo scioglimento del consiglio comunale. Lo squilibrio finanziario che caratterizzava l’Ente, emerso già con l’approvazione del Rendiconto 2019, restituiva una realtà debitoria costituita da un Disavanzo pari ad € 3.221.792,52. Alla luce di tali risultanze, l’Amministrazione comunale, consapevole fin dall’inizio di dover avviare un processo di risanamento, deliberava il ricorso all’istituto del Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale, prevendo in 20 anni il ripiano del disavanzo pari ad € 3.229.048,82, accertato per € 3.221.792,52 sulla base del rendiconto 2019 e per € 7.256,30 sulla base di debiti fuori bilancio da riconoscere. All’esito dell’attività istruttoria posta in essere dalla Corte dei Conti – Sezione Controllo per la Campania, con la Delibera n. 31/2023 emessa in data 28.02.2023, è emerso che il piano non risulta congruo ai fini del riequilibrio, ponendo come elemento di rilevanza principale la rideterminazione del disavanzo complessivo: mentre dal Rendiconto 2019 risultava un disavanzo pari ad € 3.229.048,82, in realtà la cifra esatta del disavanzo era pari ad € 4.199.045,85 (di cui € 679.927,14 “Debiti privi di copertura / passività potenziali” ed € 227.567,96 “Sottostima FCDE al 31.12.2019”). Vi è stata, quindi, una sottostima di € 969.997,03 (come si legge nel testo della Delibera) dell’obiettivo di riequilibrio, verosimilmente destinato ad aumentare per l’assenza di una ricognizione del contenzioso, per la mancanza di un idoneo sistema di registrazione degli impegni e ricostituzioni delle entrate vincolate, per l’assenza di circolarizzazione debiti/crediti con organismi partecipati ex art. 11, comma 6, lett. j), d.lgs. n. 118/2011 in uno all’assenza dell’accantonamento a fondo rischi perdite della società. Sempre nel testo del dispositivo emesso dalla Corte, si legge che… “al fine di garantire la completezza dell’istruttoria, ha disposto l’acquisizione di elementi informativi concernenti la quantificazione della massa passiva effettiva, l’attendibilità delle previsioni di entrata e di spesa e le modalità di raggiungimento dell’equilibrio complessivo del piano, non ritenendo sussistenti, allo stato degli atti, elementi sufficienti a valutare la congruenza ai fini del riequilibrio del piano presentato”. A fronte di tali richieste, l’Ente forniva riscontri nonostante la difficile attività di ricostruzione documentale relativa alla pregressa gestione, per via della confusione contabile che la Corte stessa ha avuto modo di accertare. Tali risultanze, vanno a suffragare le tesi sostenute da questa compagine come minoranza nel corso del mandato 2014/2019, quando si evidenziava l’ingente stato debitorio dell’Ente e la mancanza di trasparenza nella gestione dei dati contabili. All’atto dell’insediamento, allo scopo di determinare la reale situazione economica del Comune, si è resa necessaria una difficoltosa attività di ricognizione documentale che, dopo circa un anno, ha certificato la sussistenza del disavanzo sopra riportato e ha posto l’Ente dinanzi ad una scelta: quale procedura intraprendere per risanare le finanze? Gli istituti giuridici ai quali l’Ente poteva ricorrere erano due: 1) Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale; 2) Dissesto Finanziario.
La scelta dell’Amministrazione è stata quella di ricorrere all’istituto del Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale, dettata da un atto di coraggio in quanto pienamente consapevoli che rappresentasse la strada più difficile che l’amministrazione potesse intraprendere per risanare l’Ente, accollandosi totalmente la politica di risanamento con l’assunzione di scelte impopolari: su tutte quella di operare una forte riduzione della spesa pubblica, dovendo ridefinire le reali capacità di spesa alla luce della cristallizzata cifra debitoria. Ciò nonostante, il processo di risanamento è stato sempre portato avanti di pari passo con l’improcrastinabile attività di riorganizzazione della macchina amministrativa, nella logica dell’efficienza e contenimento dei costi. Sin dai primi giorni, il processo di risanamento è stato caratterizzato anche dalla risoluzione in via transattiva di vecchi contenziosi che hanno evitato l’ulteriore consolidamento di interessi moratori; si è poi proceduto alla risoluzione di gran parte dei Decreti Ingiuntivi pervenuti al protocollo dell’Ente. Una particolare attenzione è stata riservata anche al processo di accertamento e riscossione dei tributi, basti pensare che solo a partire dall’anno 2020 è stata correttamente adottata la disciplina della TARI e non della TARSU abrogata dall’anno 2013. A fronte di tale realtà, il bisogno di dover dare priorità ad una gestione contabile oculata, non ha impedito all’Ente di garantire i servizi essenziali per la comunità, come quello del trasporto scolastico e del servizio di refezione scolastica. Allo scopo di alleviare i costi delle famiglie, considerato il difficile periodo storico attraversato nel corso della pandemia da Covid-19, con l’iniziativa “Banco alimentare” si è offerto un concreto sostegno a favore delle persone meno abbienti e a rischio esclusione sociale; inoltre, il nostro comune è stato tra i primi ad attuare i “Piani Utili alla Collettività” per l’annualità 2022 ed è prossimo all’avvio per l’annualità 2023; una importante opera di razionalizzazione economica ha determinato la ridefinizione della quota di compartecipazione Ambito Sociale C4, con un abbattimento del costo nella misura del 50% circa; mediante il riutilizzo dei Fondi SIEI sono stati effettuati lavori di adeguamento igienico sanitario del plesso scolastico; al fine di favorire la presenza sul territorio comunale di centri di aggregazione culturale, presso i locali della casa comunale, sarà a breve inaugurata la Biblioteca Comunale “SAFINA”, già iscritta all’anagrafe delle biblioteche italiane (SBN). Per l’Ambiente ed il Territorio, dopo quasi un trentennio, si avvia l’ultima fase, ovvero l’acquisizione dei pareri sovracomunali, che porterà all’approvazione del Piano Urbanistico Comunale (PUC); lo stesso dicasi per il Piano di Assestamento Forestale (PAF) fermo da decenni ed il cui iter è prossimo alla fase conclusiva, che permetterà finalmente la calendarizzazione delle attività di taglio boschi con le positive ripercussioni sul bilancio dell’Ente. Sono, altresì, visibili a tutti i diversi interventi realizzati per quanto concerne la annosa questione del Dissesto Idrogeologico, con la messa in sicurezza di diverse frane verificatesi sul territorio. A breve verrà appaltato un importante intervento di riqualificazione ed efficientamento energetico della intera rete di pubblica illuminazione. Per favorire la Transizione Digitale sono stati eseguiti lavori per la copertura della quasi totalità del territorio con la rete di fibra ottica, la cui utilità si è resa manifesta soprattutto durante il periodo della pandemia; cruciale è anche l’approvazione del finanziamento “PaDigitale2026”, che garantirà ai cittadini la fruizione di servizi con maggiore tempestività mediante la migrazione al cloud dei sistemi dell’Ente. Per quanto concerne l’Edilizia Scolastica si è colta la possibilità di porre in essere un’azione di demolizione e ricostruzione dell’ex plesso di Auduni, al fine di adibire l’immobile ad Asilo Nido. Sempre nell’ambito dei fondi stanziati in attuazione del PNRR, è stato finanziato un intervento di demolizione, ricostruzione e adeguamento impiantistico del plesso di Madonna del Bagno, che permetterà di restituire un edificio avente classe di rischio sismico A+, in classe energetica A4, dotato di caratteristiche costruttive altamente innovative, che ha permesso di classificarsi come 5° edificio in Campania.
Le opere realizzate e quelle in fase di esecuzione, corrispondono ad un valore economico di circa € 20.000.000,00, colte sia dalle opportunità offerte dal PNRR che da altri canali di finanziamento. Questo breve excursus delle attività realizzate, testimonia l’attenzione alla programmazione futura della nostra comunità, nonostante l’ordinaria amministrazione sia stata caratterizzata da rallentamenti dovuti alla cronica carenza di personale dovuta ai pensionamenti, che hanno lasciato sguarniti i ruoli dirigenziali dell’Ente, funzionali a garantire la corretta gestione amministrativa ed al periodo storico segnato dalla pandemia da Covid-19 che per un lungo periodo ha ridefinito le priorità di tutti noi. L’esigenza di provvedere a ridotare la macchina amministrativa delle professionalità utili a colmare i ruoli lasciati vacanti è stata segnata da non poche difficoltà, tenendo conto anche della grave crisi che interessa tutte le amministrazioni locali per la mancanza di risorse e capitale umano per via del blocco del turn over. Comunque, l’Amministrazione è riuscita a dotare, nell’ultimo periodo, la macchina amministrativa di profili professionali che potranno garantire una corretta gestione dell’attività ordinaria, permettendo di superare la fase di Dissesto e guardare al futuro dell’Ente con cauto ottimismo. Se la scelta del dissesto fosse stata adottata al momento dell’insediamento, non solo avrebbe gravato ulteriormente sulla comunità, tenendo conto dei maggiori oneri da esso derivanti, ma la macchina amministrativa non sarebbe stata in grado di sostenere la gestione ordinaria unitamente a quella straordinaria imposta dal dissesto. L’attività di questi quattro anni ha ridato dignità politica e contabile all’Ente, portando alla luce i risultati di quella cattiva gestione amministrativa che questa compagine ha sempre contestato, anche quando sedeva sui banchi dell’opposizione. Senza timore di smentita, oggi più che mai si può affermare che la salute economica del Comune rappresentata fino al 2019, celava quelle mancanze che sono emerse senza sconti nel corso dell’istruttoria svolta dalla Corte dei Conti. D’altronde, dalla delibera della Corte dei Conti si deduce chiaramente la difficoltà che l’Ente ha avuto nel riscontrare le richieste documentali quando queste interessavano anni precedenti al 2019. Con orgoglio si può affermare che questa Amministrazione ha accettato la sfida quando altri sono fuggiti, probabilmente consapevoli che fosse giunta l’ora di tracciare una linea di cesura che imponeva di fare i conti con il passato; ha voluto ed accettato tutta l’aleatorietà del Piano di Riequilibrio, evitando il ricorso al dissesto finanziario, nonostante un panorama prospettico a tinte fosche, senza responsabili, senza documentazione…del passato erano censiti e presenti solo i debitori. Ora, dopo aver provato a scongiurarlo, si dovrà gestire un dissesto con la certificata consapevolezza di aver dato e fatto quanto di meglio si poteva, senza sottrarsi ad alcuna responsabilità e sicuri della trasparenza dell’operato di questa compagine amministrativa.

Nota a cura del Sindaco Giuseppe Gaetano

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