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Cellole – Municipio: salvate il “soldato” Di Leone. La sua “confusione” è allarmante. Ecco gli atti

Cellole – Per riassumere l’intera – inquietante – vicenda si potrebbe citare Totò: “in questo manicomio succedono cose da pazzi”. Oppure si potrebbe pensare di essere in “Oggi le comiche”. Si potrebbe ridere a crepapelle. Purtroppo non c’è niente da ridere, anzi, a pensarci bene si dovrebbe piangere a dirotto pensando a coloro che tentano in ogni modo di smentire atti firmati da loro stessi. Atti firmati appena qualche settimana fa che ora, “disconoscono” attaccando i consiglieri di minoranza responsabili di aver portato alla luce la vicenda della moglie di Luigi Bosco. Di Leone è furioso e in un lungo posto affidato – come al solito a Facebook – definisce gli avversari politici “… gli sfrantumati …”  hanno il primato dell’incompetenza politica e amministrativa…” Poi, dimenticando gli atti a sua firma, Di Leone, in merito all’assunzione di Daniela Paura (moglie di Luigi Bosco) tenta di smentire gli stessi atti, scrivendo: “…È stata 15 giorni da noi a Cellole ed ha ricoperto il ruolo di Responsabile del Contenzioso, in quei 15 giorni ha fatto un lavoro per noi, per Cellole, encomiabile…”… Ma mi dispiace deludere questa banda di sfrantumati che l’avvocato. Daniela Paura non è una nostra dipendete ne tanto meno lavora oggi a Cellole …”.
Insomma è un Di Leone furioso – più o meno come il mitico Orlando, quello che poi dovette recuperare il senno sulla luna per una cocente delusione amorosa – e offende tutti e tutto, probabilmente nel tentativo di gettare il velo d’oblio sull’assunzione dell’avvocato Paura, assunzione che lui stesso ha firmato. Ecco gli atti:

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