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ROCCHETTA E CROCE – Falesia di San Salvatore, l’eremo dell’arcivescovo di Canterbury e Primate d’Inghilterra

rocchetta e croce. Sport, natura, archeologia … un bacino di storia che si tramanda attraverso testimonianze visibili in tutto il territorio dei monti Trebulani, dove il Monte Maggiore fa da padrone. L’eremo di San Salvatore, sul versante meridionale, infatti diventa il teatro di un’iniziativa che va ben oltre l’arrampicata sportiva. Basti pensare alle associazioni presenti, come la Airmovie lab, laboratorio che sviluppa riprese aeree ai fini documentaristici attraverso l’utilizzo di droni, il gruppo archeologico della Trebula balliensis, la Climbing House, club di arrampicata sportiva della costiera amalfitana, attiva fin dai primi anni 90 nelle iniziative di promozione del turismo responsabile e  promotore di un escursionismo lungo gli antichi sentieri montuosi della Campania. La particolarità di questo evento sta nella partecipazione, laddove i comuni limotrofi, da Pietramelara a Formicola a Pontelatone, si sono impegnati a sostenere con il Cai di Piedimonte Matese, promotore fondamentale dell’evento, non solo le spese liquide di chiodatura, bensì anche l’assunzione di responsabilità di un progetto che vuol dire soprattutto partecipazione collettiva.
Al fine di promuovere quelle che sono le peculiarità e le potenzialità di un territorio che con la primavera del 2013 rifiorisce, concedendosi proponendosi come realtà culturale italiana di tutto rispetto. Tutti i partecipanti, motivati da uno scopo comune, hanno elaborato una proposta sportiva e culturale come un’unica formula dalle diverse sfumature. Costruire il  futuro  ecodinamico del proprio territorio. E’ questo che ha unito gli interessi e creato una sinergia tra produttori locali, nuove realtà rurali di produzione biologica  ed il mondo dello sport verticale presente da anni sul Matese, dalla neve al ghiaccio all’arrampicata sportiva…
Salire in cima al monte Maggiore vuol dire immergersi in un’oasi ricca di suggestioni paesaggistiche, tra le alture che fanno da confine orografico ad ambienti montuosi, e che si trasformano repentinamente concedendo ad un diverso clima una flora ricca di specie endemiche che qui raggiungono il limite meridionale di espansione, per non parlare del ricco bacino faunistico: dal gatto selvatico alla donnola, dal lupo ad uccelli come l’astore ed il nibbio. Una terrazza naturale che si affaccia a nord verso Appennini centrali e al sud della Campania verso i Picentini ed i Lattari, fino alle falesie sul mare.
LA FALESIA: L’ eremo medioevale del S. Salvatore, nel Comune di Rocchetta e Croce, si trova su di una rupe a 850m. s.l.m. e nel versante Sud del Monte Maggiore lo sguardo si volge ad osservare idealmente il golfo di Gaeta sino ad arrivare, sempre più giù a Punta Campanella. Le imponenti guglie di roccia calcarea che aguzze si innalzano dal bosco consentono un’arrampicata aerea ed interessante con difficoltà dal IV al VII grado.  In contemporanea all’inaugurazione del sito di arrampicata, il Centro Studi sul Medioevo di Terra di Lavoro scoprirà una lapide nei pressi della cappella votiva, in memoria della dimora nell’eremo di San Salvatore di S. Anselmo d’Aosta, filosofo, precursore della dialettica ed a suo modo di un tipo di filosofia del linguaggio, studioso dell’etica e del concetto di male legato alla volontà umana ed al libero arbitrio.
Fu per questo un  teologo di grande interesse. Nominato Arcivescovo di Canterbury e Primate d’ Inghilterra, fu in questi luoghi da lui visitati che realizzò la sua principale opera cioè il Cur Deus homo. Il connubio cultura, natura e sport si esalta e raccorda, attraverso eventi come questi, ai grandi temi della storia e civiltà d’Europa. Prezioso senza dubbio, è l’operato di altre associazioni culturali, oltre  le già citate, come Locomotiv Paz Onlus ed  S.Pe.M.  Queste ultime in concertazione con il Club Alpino Italiano operano  per la tutela del rarissimo monastero-fortezza di epoca carolingia, e tra i pochi giuntoci praticamente intatto.
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