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VAIRANO PATENORA – Vendeva falsi posti di lavoro, il processo resta a Roma

vairano patenora. Vendevano falsi posti di lavoro presso il ministero. Scattato il processo  a carico di sei persone, accusate dagli inquirenti.  Si tornerà in aula il prossimo giugno dopo che i giudici romani hanno respinto tutte le eccezioni avanzate dalle difese. Nell’udienza di alcuni giorni fa, il tribunale, ha ammesso le prove e la costituzione delle parti civili. Gli avvocati difensori, fra cui Fabrizio Zarone, durante la prima udienza hanno sollevato al tribunale di Roma l’incompetenza territoriale.  Sono sei, secondo la Procura della Repubblica di Roma, i componenti del sodalizio accusato di aver venduto falsi posti di lavoro presso il Ministero delle attività Culturali. Cinque figure sono state già individuate: la mente, Ivan Cocco Campitelli, venne arrestata èlo scorso gennaio e i quattro complici denunciati a piede libero. Si tratta del vairanese Ermanno Caiazza, Iolanda Esposito, Filippo Corvino e Giuseppe Piccolo. Una sesta persona è ancora da indentificare, veninva presentato come il dottor Merola, dirigente del Ministero.  Sarebbero undici le persone truffate dal gruppo. Fra loro ci sarebbero quattro donne e sette uomini., tutti giovanissimi.La truffa messa in piedi da Cocco avrebbe fruttato oltre 150mila euro. Mediamente ogni “cliente” pagava circa 13mila euro. A volte si arrivava anche a 20mila euro. Quasi sempre giovani vicini ai trenta anni, alla ricerca disperata di un impiego “sicuro”. Per tranquillizzare le proprie vittime, Ivan Cocco Campitelli – 47enne di Vairano Patenora, ma da tempo domiciliato a Caserta – non esitava a produrre documentazione falsa, con tanto di stemma del Ministero, timbri e firme.  Comunicazioni che così apparivano quasi reali.  Ma la felicità di intere famiglie è durata giusto il tempo di arrivare a Roma dove le vittime realizzavano d’essere state ingannate.  La rabbia ha portato numerose vittime dai carabinieri a denunciare la truffa subita. Il processo a carico delle persone coinvolte nei fatti, quindi, potrebbe svolgersi presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere.  Nella prossima udienza, quella fissata per metà giugno, vedrà quindi l’avvio vero e proprio del dibattimento.

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