CAMPOBASSO – Appalti: banda del ‘Baffo d’oro’ tra Molise e Sannio, 7 arresti/ pagnozzi fa parte alleanza coi casalesi

CAMPOBASSO – Hanno truccato gare per appalti pubblici in comuni tra Molise e Sannio per anni, almeno dal 2002, agendo come un ‘cartello’ unico anche se apaprentemente le offerte arrivavano da piu’ societa’. Una indagine dei carabinieri del comando provinciale di Benevento ha portato pero’ a 7 arresti tra imprenditori e amministratori di ditte dei settori edile e della manutenzione stradale, mentre la Squadra Mobile di Campobasso ha eseguito altri quattro provvediemnti restrittivi. Altri due indagati, poi, sono stati destinatari di un decreto di fermo. Le accuse sono di associazione a delinquere per turabitiva d’asta. A capo della banda, Giuseppe Ciotta, 59 anni, legami con il clan Pagnozzi dell’avellinese, formalmente operaio in una officina per la riparazione di pneumatici, di fatto imprenditore, detto ‘baffo di ferro’. Grazie allo stratagemma di societa’ formalmente intestate a prestanome, tra cui l’ex moglie, ora ai domiciliari (i loro due figli sono in destinatari di una misura in carcere), Ciotta ha vinto 50 gare d’appalto per 20 milioni di euro tra Castelpoto, Pescopagano, Morcone, Arpise, Foglianise, Pontelandolfo e Benevento in affari gestiti da un’unico ‘centro di interessi’, dissimulando offerte collegate, con accordi clandestini per offerte calibrate sulla presunta media, grazie anche a complicita’ con gli uffici tecnici comunali. Infatti gli indagati in totale sono 18, dopo indagini svolte anche con intercettazioni, perquisizioni e sequestro di documentazione. L’inchiesta e’ nata nel 2007 durante accertamenti su i gestori di una cava al confine tra il comune di Riccia (Cb) e il territorio sannita. Ciotta in passato e’ stato coinvolto in alter inchieste e destinatario nel 2011 di un provvedimento di confisca beni per 10 milioni di euro, beni che aveva tentato di sottrarre allo Stato trasferendoli in Libia. .