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CASERTA – Clan dei Casalesi, eseguiti 4 provvedimenti restrittivi

foto arresti Nucleo Investigativo 13.03.2013

CASERTA – Nella mattinata odierna, nell’ambito di indagini coordinate da questa Direzione Distrettuale Antimafia finalizzate a contrastare la commissione di estorsioni in danno di operatori commerciali da parte di sodalizi camorristici, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno dato esecuzione a un provvedimento restrittivo emesso dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Napoli nei confronti di quattro appartenenti al clan “dei casalesi” fazione Schiavone. Le accuse a loro carico sono di estorsione e tentata estorsione aggravate dalla finalità mafiosa.Le indagini hanno evidenziato che, nonostante i numerosi arresti operati nei confronti degli affiliati del clan “dei casalesi”, le attività criminose (soprattutto quelle estorsive) non hanno subito alcun rallentamento ed anzi si sono moltiplicate per far fronte alla sempre maggiore necessità di assistere e sostenere i numerosi affiliati detenuti. Si è accertato, in particolare, come all’interno del gruppo SCHIAVONE vi sia una sorta di diritto di successione in virtù del quale a capo dell’organizzazione deve esserci sempre uno dei figli del capo clan SCHIAVONE Francesco, inteso Sandokan, infatti i suoi figli non detenuti assumono la guida prò tempore dell’organizzazione e controllano le attività criminali eseguite dagli affiliati nell’intero territorio casertano, come nel caso di Carmine il quale, a seguito degli arresti dei fratelli Nicola prima ed Ivano ed Emanuele Libero poi, ha ereditato lo scettro e la leadership del gruppo, che dirigeva con autorevolezza e senza alcun contrasto. Le vicende in
esame hanno evidenziato, tra l’altro, azioni maggiormente dirette ed invasive con minacce esplicite all’indirizzo degli estorti, atteggiamenti e comportamenti
in controtendenza con le classiche modalità di richieste caratterizzate, generalmente, da inquietante quanto efficace “sobrietà” con la sola indicazione – più o meno diretta – della riconducibilità al clan. Segno evidente, questo, di una minore capacità d’intimidazione del gruppo criminale e dell’impiego di soggetti che, per smania di rapida affermazione, ma non ancora in possesso di uno spessore criminale riconosciuto, pongono in essere azioni
eclatanti sin dai primi approcci. In una delle vicende in esame, infatti, uno dei due imprenditori è stato seguito, fermato e minacciato con la seguente frase “…se vuoi restare in piedi, devi pagare come pagano tutti gli imprenditori per aiutare le famiglie dei carcerati”. I provvedimenti sono stati emessi a conclusione di un’articolata attività d’indagine, avviata nel mese di dicembre 2012 e condotta attraverso attività tecniche, servizi sul territorio e penetrante attività informativa, il tutto corroborato dalle dichiarazioni rese da due imprenditori vittime, nonché dalle dichiarazioni dei recenti collaboratori di giustizia DI MARTINO Eduardo e MAIELLO Raffaele, affiliati al gruppo di SCHIAVONE Carmine. L’attività investigativa, oltre a fare chiarezza sulle estorsioni denunciate dalle due vittime, ha permesso anche di scoprire altre richieste in danno di altre attività commerciali dell’agro aversano. Agli imprenditori vessati era stato imposto di versare somme di denaro da mille a cinquemila euro in occasione delle festività natalizie. Qui di seguito si riportano le generalità dei soggetti destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere:
SCHIAVONE Carmine,
ci.’83 di Casal di Principe;

PICCOLO Francesco,
ci.’80 di Casapesenna;

D’AMBROSIO Luigi,
ci.’73 di Casal di Principe;

DIANA Costantino,
ci.’78 di Casapesenna.

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