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Mondragone / Roccamonfina – Malasanità, paziente morto: cinque sotto processo

Mondragone / Roccamonfina – La morte di Giuseppe Corelli potrebbe rappresentare un caso di malasanità. Il 70enne, secondo l’accusa, morì per la mancata somministrazione di un farmaco. Durante l’udienza di oggi ha parlato un consulente. Si tornerà in aula fra poco più di un mese. Avrebbero causato, secondo l’accusa formulata dalla Procura della Repubblica, la morte di un uomo per non aver somministrato, in tempi rapidi, l’antitetanica. Alcuni dei medici coinvolti nel processo operarono, nel caso in questione, presso il punto di primo intervento di Minturno, gli altri, invece, erano in servizio presso il pronto soccorso dell’ospedale di Formia.  Nessuno dei cinque medici ordinò la somministrazione dell’antitetanica al ferito. Una decisione fatale, secondo l’accusa, che portò alla morte dell’uomo in pochi giorni. Tutto prende avvio quando Giuseppe Corelli, 70 anni, stava potando alcuni alberi su un terreno di sua proprietà, nel comune di Minturno. Improvvisamente, mentre stava lavorando, l’uomo precipitò al suolo riportando gravi ferite lacere contuse alla testa e in altre parti del corpo. Scattò la macchina dei soccorsi che portò il ferito  presso il punto di primo intervento di Minturno. Qui i medici Giovanni Malaspina di Mondragone e  Cosimo Perrone di Minturno, prestano i primi soccorsi alla vittima disponendo il successivo trasferimento, per ulteriori accertamenti, presso l’ospedale di Formia. Qui intervennero altri tre medici: Luigi Giacomo Fusco, originario di Roccamonfina ma residente a Mondragone; Donatella Fava di Carinola e Ferdinando Dello Vicario di Frignano.  Nel collegio difensivo figurano gli avvocati Giuseppe Criscuolo, Luigi Coronella, Orlando Palmieri e Gabriele Gallo

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