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Roma / Vairano Patenora – Vendevano posti di lavoro, ecco la sentenza dei giudici d’Appello

Roma / Vairano Patenora –  Ieri (26 ottobre) davanti la Terza Sezione Penale della Corte di Appello di Roma si è  celebrato il processo d’appello a carico di Caiazza Armando, Piccolo Giuseppe e Corvino Filippo. I tre, insieme a Esposito Iolanda (che non ha proposto appello) e Cocco Campitelli Ivan (che definì la sua posizione nelle forme del giudizio abbreviato e che ha già espiato la pena che gli venne inflitta) erano stati condannati dal Tribunale di Roma per una serie di truffe che sarebbero state perpetrate a danno di diverse persone alle quali veniva prospettata la possibilità, dietro lauto compenso, di essere assunti presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. A queste persone veniva presentato addirittura falsi funzionari del suddetto Mistero, venivano inviati telegrammi solo apparentemente inviati dal Ministero e venivano fatti sottoscrivere falsi atti pubblici, il che ha dato luogo anche alle contestazioni di millantato credito e falso in atto pubblico.  Ieri Corvino Filippo, difeso dall’Avv. Alfonso RECCIA, che frattanto aveva anche risarcito talune persone offese, ha patteggiato con il Procuratore Generale la rinuncia all’appello dietro riconoscimento di una diminuzione di pena che gli è stata ridotta ad anni uno e mesi otto di reclusione ed euro ottocento di multa, il che gli ha consentito di usufruire della sospensione condizionale della pena. A Piccolo Giuseppe i Giudici di Appello, pur confermando la pena irrogata in primo grado, hanno riconosciuto il beneficio della sospensione condizionale della pena. CAIAZZA Armando, invece, ha visto sorprendentemente risolversi positivamente la sua vicenda processuale perché i Giudici di Appello, accogliendo una specifica eccezione illustrata dai suoi difensori, avvocati Fabrizio ZARONE e Giovanna ZARONE, hanno ritenuto che la data di commissione del reato per quanto riguarda la sua posizione andava a febbraio (e non aprile) 2010, circostanza questa che ha determinato la declaratoria di prescrizione di tutti i reati ascritti.

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