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MONDRAGONE – Camorra, sequestrato l’impero dei Mandara. Ecco tutti nomi

MONDRAGONE – Nelle prime ore della mattinata odierna personale del Centro Operativo della D.I.A. di Napoli, unitamente a personale del Noe, C.C. per la Tutela dell’Ambiente, Reparto Operativo – Sezione Operativa Centrale, Roma, supportati dai C.C. del Noe di Napoli» hanno dato esecuzione a 4 misure cautelari personali (2 in carcere e 2 agli arresti domiciliari), 10 misure interdilli ve emesse dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della DDA, eseguite nelle province di Napoli, Caserta, Latina e Pisa e ad un imponente sequestro preventivo, valore stimato per euro 100 milioni, eseguito in Mondragone (CE) e Pistoia.

I provvedimenti cautelari in carcere sono stati notificati al noto imprenditore MANDARA Giuseppe, ci. 46′, titolare dell’omonima azienda di prodotti caseari -oggetto del citato sequestro preventivo – e MUSELLA Vincenzo, ci. 57′, pregiudicato, nei confronti dei quali sono stali eseguiti i provvedimenti cautelari per il delitto di associazione per delinquere di tipo mafioso. In particolare, le indagini delegate alla DIA ed al NOE, rese possibili dalle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia e svolte con l’ausilio di servizi di intercettazione telefonica, di pedinamento ed osservazione, hanno consentito di far luce sulla genesi, sull’evoluzione e sui metodi di lavoro dell’importante azienda di prodotti caseari, la 1LC S.p.A. meglio conosciuta come “caseifìcio MANDARA “, il cui stabilimento ha sede nel Comune di Mondragone ma il cui marchio è ben noto in Italia ed all’estero.

Le complesse ed articolale indagini di natura patrimoniale, a riscontro delle dichiarazioni rese da plurimi collaboratori di giustizia (tra cui LA TORRE Augusto), hanno consentito di dimostrare che il gruppo camorristico di cui questi era capo, nel 1983, ebbe a costituire con il MANDARA Giuseppe una società di fatto il cui atto iniziale fu l’acquisto del caseificio oggi sottoposto a sequestro, operazione avvenuta con denaro contante provento dell’attività del clan, interamente conferito in società.

Gli stessi LA TORRE, poi, ripianarono con ulteriori versamenti di denaro l’intera posizione debitoria in cui il MANDARA Giuseppe versava sin dagli anni 70′, circostanza, quest’ultima, pienamente riscontrata nel corso delle indagini, tantoche sono stati trovati atti di protesto di titoli a lui ascrivibili fino al 1985, per un valore complessivo di oltre 350.000.000 di lire.

Complessivamente, quindi, il clan LA TORRE investì, per il solo avviamento aziendale, la somma di 700.000.000 di lire affidando al MANDARA Giuseppe la gestione dell’impresa casearia in ragione del know how di cui egli era in possesso. Nel corso degli anni, forte del potere economico derivante dal vincolo con il clan LA TORRE, ed in virtù della forza di intimidazione che il gruppo camorristico esercitava sul territorio mondragoncse, garantendo un regime di monopolio, il MANDARA Giuseppe è riuscito a creare, nel campo dell’industria casearia» un vero e proprio impero economico, attraverso quella ILC S.r.L. che, in ragione di una serie di immobilizzazioni – ed in tal senso non mancano episodi di intimidazione nei confronti di alcuni proprietari dei terreni adiacenti al caseificio, poi acquistati a “buon prezzo” dal MANDARA stesso – e di mirati aumenti di capitale, riuscì ad ottenere ingenti finanziamenti dagli istituti di credito. Nel 2003 la ILC si trasformava in S.p.A., cedendo il 49% del pacchetto azionario alla ALIVAL S.p.A., azienda toscana specializzata in prodotti caseari, le cui quote sono state sequestrate con provvedimento ablativo, unitamente a quelle (51%) facenti capo al MANDARA,.

L’imprenditore di origine agerolese, da tempo trasferitosi a Napoli e da sempre operante nel casertano è stato già condannato per la falsa testimonianza resa proprio per favorire il suo socio occulto LA TORRE Augusto, avendogli creato un falso alibi in sede processuale, per eludere l’accusa per un duplice omicidio. Di particolare gravità in relazione alla tutela della salute pubblica, inoltre, sono i reati contestati al MANDARA Giuseppe in concorso con alcuni suoi collaboratori, due dei quali sono destinatari dei due provvedimenti restrittivi agli arresti domiciliari, mentre dei dieci provvedimenti interdittivi risultano destinatari tutti gli altri collaboratori indagati per commercio di sostanze alimentari nocive e vendita di prodotti industriali di natura alimentare con segni mendaci.

In un’occasione è proprio il MANDARA Giuseppe ad autorizzare i suoi collaboratori che fosse comunque messa in commercio una partita di mozzarelle pur essendosi verificata la rottura di una guarnizione in ceramica della macchina impastatrice con caduta nel composto di frammenti di ceramica suscettibili di recare nocumento alla salute dei consumatori, potendo danneggiare l’apparato digestivo per l’azione tagliente dei frammenti stessi.

In un altro caso emergeva poi la vendita di falsi “provoloni del monaco DOP’\ venduti poi esclusivamente in Toscana attraverso VALIVAL S.p.A., nonché la redazione dì rapporti di prova in autocontrollo dal contenuto mendace al fine di far apparire la produzione di lavorati caseari di bufala.

Per tutti gli indagati c seguito il divieto di esercitare l’attività d’impresa o uffici direttivi di persone giuridiche o imprese, la professione di chimico analista, secondo le rispettive professioni degli stessi. I sequestri emessi dal GIP di Napoli hanno riguardato la società ILC SPA ed i relativi beni strumentali ed aziendali ed in particolare l’imponente stabilimento di Mondragone e le annesse palazzine uso uffici, i capannoni, i silos per il latte, la rimessa per gli autoarticolati utilizzati per il trasporto del latte e dei lavorati, i macchinari per la trasformazione casearia ed il laboratorio di analisi del prodotto, i camion ed i terreni su cui insiste la struttura che si estende per numerosi ettari. II valore complessivo dei beni in sequestro è stimato in circa 100 milioni di euro in considerazione dell’alto valore dell’avviamento e del marchio che ha una notorietà intemazionale.

DESTINATARI DELL’ORDINANZA DT CUSTODIA CATELARE IN CARCERE:

 

MANDARA Giuseppe ci. ’46 MUSELLA Vincenzo ci. 57

 

DESTINATARI DELL’ORDINANZA DI ARRESTI DOMICILIARI: DIVOZZ1 Giovanni, responsabile amministrativo della ILC MANDARA LETIZIA Luigia, addetta al controllo qualità della ILC MANDARA

 

ALTRE NOVE MISURE INTBRDlìTIVE HANNO DETERMINATO IL DIVIETO DI ESERCITARE L’ATTIVITÀ’ D’IMPRESA O UFFICI DlRElT’IVl DI PERSONE GRJRIDICHE O IMPRESE, LA PROFESSIONE DI CHIMICO ANALISTA .

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