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SESSA AURUNCA – Commissione paesaggistica, Verrengia è come la volpe che non arriva all’uva

SESSA AURUNCA (di Tommasina Casale) – Commissione paesaggista, quando la volpe non arriva all’uva, si parla di inciucio. Verrengia grida all’inciucio per giustificare di non avere i numeri in minoranza per eleggere il suo tecnico nella commissione paesaggistica. Nella votazione dei membri della commissione paesaggistica che si e svolta mercoledì sera in assise, rimane fuori l’architetto Roberto Truglio, zio del primo dei non eletti nella lista di generazione aurunca. Quest’ultimo rimane fuori perché riceve solo tre voti, presumibilmente i voti del leader di GA Alberto Verrengia, ed il duo Luigi Tommasino e Emilio Pecunioso. L’altra parte della minoranza, composta dal gruppo civico di Carlo Loffredo e Luigi Del Mastro e dall’ex presidente del consiglio Comunale Luca Sciarretta, potrebbe aver votato l’architetto Tiziano Voso che, grazie ad un voto della maggioranza, scavalca Truglio e prende posto in commissione in rappresentanza dell’opposizione. Infatti, dei componenti eletti, quattro sono espressione della maggioranza ed uno è espressione della minoranza. Per chi conosce il regolamento, sa benissimo che non ci sono inciuci, ma solo rispetto delle regole. Infatti, la commissione deve essere composta dalle seguenti figure professionali: architetto, pianificatore e/o paesaggista, geologo, ingegnere edile, ingegnere ambientale, agronomo e geometra. Di queste figure professionali, cinque devono essere rappresentate in commissione e non può essere presente più di un membro per ogni professionalità. Infatti, sono stati eletti: “un architetto, un paesaggista, un agronomo, un ingegnere edile ed un geometra”. Questo è quanto emerso dalla elezione della commissione locale per il paesaggio e i nominativi forniti al consiglio sono pervenuti attraverso una short-list preventivamente vagliata dal caposettore, dottor Pasquale Sarao, attraverso i curricula. Ventisei di queste professioni sono state ritenute idonee e cinque sono state escluse per mancanza di titoli. Per cui non ci sono state ricette farmaceutiche, come si vuol far credere per mascherare la divisione interna alla minoranza, ma solo il rispetto delle regole. Prima di emettere sentenze, bastava solo documentarsi.

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