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ALVIGNANO – Tangenti e Casinò di Venezia, la Procura: Di Costanzo è riciclatore di soldi provenienti da reati

ALVIGNANO – Tangenti e appalti e Casinò di Venezia, la Procura non ha dubbi: Di Costanzo è un riciclatore di soldi provenienti da reati. Lo scrivono gli inquirenti nella lunga indagine che ha condotto all’arresto di 20 persone, nell’Alto Casertano e nel Matese.  Ebbene, dall’analisi di mie dei numerosi conti correnti riconducibili al presidente della provincia, sono state rinvenute decine e decine di assegni, per decine e decine di migliaia di euro, a firma di Guadagno Maria (che insieme al marito Nocera gestiscono una ricevitoria), versati sul conto di DI COSTANZO.  Al riguardo, una delle possibili spiegazioni dì tale stana circostanza potrebbe essere  che  DI COSTANZO,  Nocera e la Guadagno pongano in essere una collaudate sistema dì riciclaggio di denaro derivante da reati.
Il meccanismo è alquanto semplice e conosciuto: il riciclatore consegna denaro in contanti al titolare del centro scommesse, il quale paga le vincite della giornata, della settimana o del mese, con tali somme. Somme che poi vengono restituite ai riciclatore – detratta una percentuale – attraverso l’emissione dì assegni bancari.  Il sospetto che Angelo DI COSTANZO sia un riciclatore dì ingenti somme derivanti da reati – oltre che da tali ambigui comportamenti – viene desunto anche dalle dichiarazione dì Bartolomeo Mario il quale ha dichiarato, senza mezzi termini, che DI COSTANZO sì reca, con cadenza costante, al casinò di Venezia al fine di riciclare somme di denaro derivanti da reati. Ciò premesso, è dunque possibile che – attraverso lo schema descritto – il sindaco di Alvignano abbia convertito il denaro contante ottenuto da IMPERADORE in assegni bancari. Tale circostanza, così come tutte le numerosissime condotte ambigue tenute da Angelo DI COSTANZO, dovranno essere oggetto di più approfondito vaglio investigativo. Certo è che il tenore di vita tenuto dalla famiglia DI COSTANZO è senz’altro esorbitante rispetto a quanto i redditi ufficialmente dichiarati lascerebbero immaginare. A proposito del parco auto, ad esempio, deve annoverarsi un ulteriore autovettura dì grande valore recentemente acquistata tramite un finanziamento. Da un controllo effettuato, in data 26.11.2015, presso il Casinò di Venezia è stato rilevato che DI COSTANZO Angelo risulta essere un assiduo frequentatore del Casinò già a far data dal 2002. Per ogni giornata di ingresso individuata è stata acquisita la stampa degli ingressi inerenti ai cinque minuti precedenti e successivi a quello di DI COSTANZO Angelo. Nel periodo compreso tra il.2008 e il 2014, DI COSTANZO Angelo ha effettuato movimentazioni mediante prelevamenti con bancomat per un Importo complessivo di Euro 32.750,00.
Nel periodo dal 2014 al .2015, DI COSTANZO risulta aver movimentato assegni bancari per complessivi Euro 307,000  di cui Euro 251.000 (ben 21 assegni) risultano essergli stati restituiti.  Il dato secondo cui, in poco più di un  anno e mezzo: Angelo DI COSTANZO ha movimentato più di 300,000 € presso il casinò di Venezia – unitamente alla circostanza che nel periodo marzo/giugno 2014 (periodo in cai la TERMOTETTI S.a.s. si è aggiudicata il servizio di igiene urbana dei comune di Alvignano), lo stesso ha effettuato, sul solo conto corrente acceso presso il Banco di Napoli , movimentazioni in uscite per circa 37.000,00 € –  inducono a ritenere,  con altissima probabilità, che lo stesso sia destinatario di tangenti. Anche con riferimento a tali condotte,  tuttavia, non si è ancora dimostrata – secondo il parametro dell’accertamento cautelare –  la riconducibilità dì parte di queste ingenti somme di denaro a dazioni illecite effettuate dal gruppo TERMOTETTI, pur essendo fortissimo il sospetto che ciò sia accaduto. Allo stato sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi sul punto

 

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un commento

  1. Azz pure Paolo Nocera e la moglie nel giro!però si sapeva da tempo.i giocatori di macchinette anche l’altro Nocera quello che porta stampato la foto di mussolini sul braccio al comune giocava sempre.