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Fiore Renzo D'Onofrio

CELLOLE – Niente più fisioterapie al distretto di via Leonardo, il centro va a Mondragone. D’Onofrio si rivolge alla Procura

CELLOLE (Matilde Crolla) – “Sara’ la mia giovane eta’, saranno i valori cui sono stato educato, ma io non riesco a dormirci. Sono ormai giorni, che due spine mi trafiggono il cuore, mi tormentano e mi danno pena”. E’ il giovane consigliere comunale del ‘Comitato civico cellolese’, Fiore Renzo D’Onofrio a parlare. Il primo argomento che dà pena al consigliere è quello relativo ai lavoratori del Consorzio Aurunco di Bonifica che proprio nei giorni scorsi hanno appreso l’amara notizia secondo la quale al momento sarà quasi impossibile percepire gli stipendi arretrati. “Pensare ai lavoratori del Consorzio Aurunco di Bonifica, cui e’ stato negato lo stipendio e con esso la dignita’ di uomini e lavoratori ed alle tante persone affette da malanni, cui e’ stato scippato il servizio di fisioterapia, mi fa stare male- continua Fiore Renzo D’Onofrio– Da giovane di questa terra, sento il peso della responsabilita’ di rappresentare il disagio e gli affanni di tutti coloro che stanno vivendo ore drammatiche. Penso alle famiglie dei lavoratori del Consorzio Aurunco di Bonifica, rimasti senza uno stipendio, con una famiglia da mantenere e gli affanni che ne appesantiscono il cuore. La famiglia, i figli che vanno a scuola, le spese di tutti i giorni, ma come si puo’ pensare di lasciare decine di famiglie per mesi senza stipendio? Ma come si e’ potuto pensare di amministrare un Ente con tanta leggerezza e superficialità? Non si puo’ giocare con la dignita’ e la disperazione della gente. Avere un’occupazione dovrebbe essere l’inizio di una vita serena e non l’inizio di un incubo senza fine. Chi pensava di aver trovato un lavoro e con esso la serenita’, ha assunto degli impegni, ha pensato di poter costruire un futuro ed ora si trova a non sapere come guardare negli occhi i propri figli a non sapere come immaginare il suo domani. Dobbiamo attendere qualche disgrazia, qualche gesto estremo?”. D’Onofrio si chiede se si possa fingere che vada tutto bene. “Possiamo fingere che non sia accaduto nulla? Io sono certo di no! Chi non percepisce uno stipendio e’ certamente una persona che noi conosciamo bene, come conosciamo bene la sua famiglia, perche’ la nostra e’ una piccola comunita’. Non siamo stati noi a porre in essere tale macello, ma non possiamo per questo non sentirci coinvolti da questo dramma. Noi del ‘Comitato Civico Cellolese’ ed io in prima persona sento questo problema bruciarmi sulla pelle e desidero che i lavoratori sappiano che non sono soli”. Su un altro argomento il giovane consigliere comunale interviene: quello relativo alla sospensione del servizio di fisioterapia presso il distretto sanitario di via Leonardo. “Del pari, come possiamo fingere che non sia accaduto nulla con la chiusura del centro di riabilitazione? Il nostro centro era il fiore all’occhiello dell’Asl ed e’ stato chiuso, perche’? Perche’ si chiude cio’ che funziona? Perche’ un servizio pubblico efficiente deve essere chiuso e negato? Si vuole forse favorire gli interessi dei centri privati? Le centinaia di persone che venivano trattate con professionalita’ ed amore, a costo zero, oggi sono costrette a doversi recare nei centri privati, sopportando spese che spesso non possono permettersi. Era questo quello che si voleva?- incalza D’Onofrio-. E’ mia intenzione interessare la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, per informare la autorita’ di quanto sta accadendo, per vedere se non ci siano profili di responsabilita’ penali in questa chiusura. E la chiusura di un servizio non riguarda solo gli ammalati, i sanitari,  gli operatori, dove sono? Ci risulta che siano stati “parcheggiati” in una piccola stanzetta a Sessa Aurunca, autorizzati a non fare nulla. Quale logica porta a queste conclusioni? Dapprima vi e’ stata la burla di dover chiudere il centro per effettuare dei lavori urgenti (che poi erano anni che andavano fatti), perche’ sembra vi fossero delle infiltrazioni di acqua dal tetto (sarebbe bastato fare dei rattoppi di guaina). Poi si e’ detto che deve essere trasferito il centro diabetologico, per risparmiare il fitto (il centro diabetologico, immaginato come scuola, venne anni fa donato all’Asl dal Comune di Cellole). La verita’ e’ una sola. Si vuole solo privare Cellole di un servizio cosi’ importante, perche’ in una logica di spartizioni, sembra che si sia deciso di trasferire il centro a Mondragone- incalza D’Onofrio-. Noi questi accordi non li abbiamo fatti e non intendiamo subirli passivamente. Noi dobbiamo difendere il centro, il personale ed i tanti malati che soffrono e che hanno bisogno i questo centro. Dobbiamo farlo tutti insieme, noi della minoranza e la maggioranza, ma se qualcuno volesse sottrarsi a fosse impedito per accordi politici presi, noi della minoranza non ci fermeremo, io, certamente, non mi fermerò”, conclude D’Onofrio.

 

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