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Pietro Cappela, ex presidente del Sannio Alifano

PIEDIMONTE MATESE – Sannio Alifano, 5mila euro per un libro. Cappella: è per il bene del territorio. Tanti dubbi

PIEDIMONTE MATESE – Il Consorzio di Bonifica  Sannio Alifano si trasforma in “casa editrice” e finanzia con 5mila euro la realizzazione di un libro: “Dalla Terra dei Fuochi alla terra dei…..cuochi”. E’ questo il titolo, nemmeno tanto originale – anzi copiato allo slogan usato dal premier Matteo Renzi in una delle visite in terra Casertana –  dell’ultimo libro dell’artista alifano Gianni Parisi.
Dal palco, questa mattina, durante la presentazione del libro, il presidente del Sannio Alifano, Pietro Cappella, ha inteso precisare che dei 5mila euro erogati dall’ente, nemmeno un centesimo è andato nelle tasche dell’autore. Lui, poverino, ha lavorato gratis.
Cappella inoltre, ha precisato che i fondi sono stati erogati per il bene del territorio, per la valorizzazione turistica della zona.  Fatta salva la bontà e le capacità dell’artista in questione i dubbi che assillano i cittadini e i “sudditi” del Sannio Alifano sono tanti. Albergano soprattutto in coloro che pagano ogni anno le quote emesse dallo stesso ente e che vorrebbero vedere i soldi utilizzati per migliorare il servizio anziché elargiti per “valorizzare i cuochi”.
Ma come, si sono domandati in tanti, cosa c’entra un consorzio di bonifica con la valorizzazione del territorio?
Può, hanno dubitato altri, un ente di bonifica utilizzare fondi per tali scopi?
Perché – hanno suggerito in molti – Cappella non ha utilizzato i fondi del GAL (quello sì deputato alla valorizzazione del territorio) di cui sempre lui è la massima espressione dirigenziale?
Forse Cappella, si sono chiesti alcuni, ha confuso i propri ruoli, scambiando i due enti?
Ma i dubbi della gente sono tanti ancora, e molti nascono da altre considerazioni come, ad esempio: quale potrebbe essere stato nella vicenda, il ruolo della moglie dell’autore del libro?
La donna, infatti, dopo aver tentato la scalata al Sannio Alifano con la lista uscita sconfitta dalla competizione elettorale, non ha esitato (con il più classico salto della quaglia) a passare nella maggioranza guidata da Cappella  che amministra lo stesso Sannio Alifano; ente nel quale lavora anche il cugino della stessa  componente della deputazione, in attesa di assunzione a tempo indeterminato.
I nostri antenati agricoltori – che non conoscevano affatto gli enti di bonifica – avrebbero riassunto tutto con una massima: “l’arrosto si divide in famiglia”.
Tuttavia il convegno di questa mattina sembra essere servito a certificare che San Gennaro Oliviero non ha ceduto, almeno per il momento, alle lusinghe di Cappella. L’onorevole regionale, infatti, non si è visto. Probabilmente la contrarietà al “matrimonio” manifestata dai sostenitori storici di Oliviero avrà fatto riflettere molto sull’opportunità di sposare la causa di Cappella.  Assenti  altri pezzi da novanta attesi per l’evento.  E questo potrebbe essere un ottimo indicatore in previsione del commissariamento dell’ente.

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