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ROCCAMONFINA – Consiglio comunale, Montefusco “risparmia” il tavolo. Ma il pubblico “acquisisce” il diritto di parola

ROCCAMONFINA (di Antonio Migliozzi) – Nel pomeriggio di lunedì si è svolto il consiglio comunale convocato dal sindaco Carlo Montefusco per discutere su alcuni argomenti, tra i quali il Piano di Emergenza Comunale di Protezione Civile, e ben cinque interrogazioni consiliari a firma del gruppo di minoranza Unione Roccana formato da Ludovico Feole e Michele Cestrone.  Contrariamente al precedente consiglio comunale, nel quale i toni furono molto accesi tra la maggioranza e le due minoranze (oramai è divenuto “storico” l’atteggiamento del sindaco che, battendo una mano sul tavolo urlò più volte “il sindaco sono io e comando io”), questa volta il confronto è stato più pacato.  Purtroppo, malgrado i toni pacati, i contenuti sono stati alquanto discutibili, iniziando dalla mancanza all’ordine del giorno della consueta lettura ed approvazione dei verbali della precedente seduta consiliare, poiché, a detta del segretario comunale, non c’è stato il tempo il tempo per poterli redigere.  A regnare in assise è stata maggiormente la confusione, con delle realtà che interessano l’ente e che si sono discusse in consiglio, delle quali i consiglieri di maggioranza non sapevano nulla. Per quanto riguarda le interrogazioni a risposta scritta prodotte già da tempo dal gruppo di minoranza Progetto Rocca, composto da Letizia Tari e Vittorio Santantonio, a detta del sindaco verranno discusse nel prossimo consiglio comunale che si terrà nel mese di gennaio del prossimo anno. Intanto è ancora del tutto un’incognita la regolamentazione del parcheggio delle auto nel centro del paese, laddove il sindaco Montefusco ha dichiarato che entro gennaio sarà tutto risolto, il consigliere delegato Beniamino Martino ha risposto che sarà più probabile che il tutto vedrà la luce nel mese di febbraio. Molto “simpatico” è stato anche il fatto che, oltre alla mancata disciplina da parte dei consiglieri comunali che oramai sono soliti intervenire senza chiedere la parola, questa volta è stato anche il pubblico presente a farlo. E mentre anche in chiesa, al termine della celebrazione liturgica, si è soliti dire “la messa è finita, andate in pace”, oramai al consiglio comunale di Roccamonfina si termine la discussione senza che alcuno se ne accorga.

 

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