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MONDRAGONE – Distruzione delle dune: Taglialatela replica al Sindaco e all’Assessore ai Lavori Pubblici.

L’ex assessore alla Pubblica Istruzione, Antonio Taglialatela, unitamente ai componenti del Movimento “Mondragone Città Possibile” ha inteso replicare al Sindaco e all’Assessore ai Lavori Pubblici in merito alla realizzazione del piccolo ricovero per pescatori, entrando nel merito non solo del dato ambientale e sensibile ma dell’illegittimità palese che caratterizza l’ennesimo scempio a danno dello sviluppo armonico del territorio. Antonio TAGLIALATELA – « La distruzione delle dune è una battaglia di tutti, per la tutela e lo sviluppo eco compatibile del nostro Territorio » “L’opera di abbattimento della duna situata sul Lungomare Sud della Città è un intervento di grave portata. Coinvolgeremo tutte le realtà ambientaliste a livello nazionale e locale, perché la distruzione delle dune non rappresenta solo una forzatura delle regole, ma anche un abominio nei confronti del nostro Territorio e del nostro Paesaggio. Per questo motivo questa deve essere una battaglia di tutti i Cittadini, destra, centro, sinistra e comitati, movimenti, che amano la nostra Terra e che sono rimasti interdetti, se non scioccati, dall’opera scriteriata e senza una qualsiasi programmazione di questa Amministrazione. Questo intervento umilia le attività di pesca costringendo i nostri pescatori che da anni chiedono un approdo dignitoso, ad accontentarsi di un intervento sostenuto a discapito dell’ecosistema, di quello stesso ambiente che per loro vocazione rispettano più di tutti.
I reazionari della premiata ditta dell’amministrazione comunale locale “Schiappa – Bertolino” cercano in tutti i modi di giustificare lo scempio che hanno messo in atto, distruggendo un bene naturale inalienabile come la duna naturale ubicata con certezza sul Lungomare Sud, realizzando, nei fatti, per esigenze di un finanziamento europeo iniquo di circa 230.000 euro, un vero e proprio abuso edilizio, mistificando la realtà e violando palesemente gli atti amministrativi che proprio loro hanno approvato qualche mese fa. E’ bene ricordare che nel mese di settembre 2015, l’Amministrazione approva Il Rapporto preliminare del PUFC (Piano dell’Utilizzo della fascia costiera) dove i reazionari illuminati individuano l’utilizzo della fascia costiera per le varie attività economiche, nel caso specifico, l’arenile può essere utilizzato solo da attività di natura ricreativa e sportiva, tali attività devono avere strutture e manufatti ecocompatibile prevedendo, dunque, “la protezione, il recupero ambientale, la bonifica e la salvaguardia delle dune esistenti, e l’individuazione dell’Area del Parco delle dune, consentendo l’utilizzazione dell’area solo per specifiche attività limitate al solo periodo estivo”. Dove è il Piano Spiaggia? Perché Mondragone non ha ancora il PUC? Inoltre il progetto che si sta realizzando per il ricovero delle barche dei pescatori ha avuto la valutazione di impatto ambientale? Se si, chi sono i responsabili che hanno avallato un tale disastro ambientale? Sulle vicenda già sono state coinvolte le associazioni a tutele del territorio nazionale e regionale, Legambiente, WWF, Greenpeace Italia, FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, Amici della Terra. E ovviamente allertata gli organi ufficiali competenti, Capitaneria di Porto e Forestale.

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