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Alfonso Santagata, presidente Sannio Alifano

ALIFE – Municipio, Zazzarino in consiglio. Santagata e Bergamin si uniscono alla minoranza

ALIFE – Sostituito il dimissionario consigliere comunale Giulio Riccio con Luigi Zazzarino: l’assise delComune di Alife viene reintegrata del componente che, volontariamente, aveva rassegnato l’incarico solo la settimana scorsa. Giulio Riccio, dando una risposta alle molte, e contrastanti, voci critiche sul suo conto ed operato, aveva dapprima partecipato alle operazioni di voto nel consiglio comunale del 3 settembre scorso, quello in cui i consiglieri sono stati chiamati a deliberare sull’importante spunto all’odg riguardante il bilancio preventivo 2015 (eprevisionale 2015-2017), per poi autosollevarsi dall’incarico presentando le sue spontanee dimissioni al protocollo generale dell’ente. La prima proposta di nomina è stata fatta al primo dei non eletti nella compagine “Per Alife” guidata dal Sindaco Giuseppe Avecone nel maggiodel 2011, ovverossia Leandro Sannullo, il quale garbatamente ha rinunciato all’incarico, giacché “motivo di orgoglio ma anche peso del ruolo”, come ha scritto lo stesso Sannullo in una nota indirizzata al primo cittadino, e presidente del consiglio, Avecone; “motivi familiari”, quindi, lo avrebbero indotto a dire “no” e passare di fatto il testimone al secondo dei non eletti, Luigi Zazzarino, che invece ha risposto presente ed accettato l’incarico (sarà presto nominato anche assessore, come ha promesso il Sindaco). Zazzarino, 36 anni, finanziere presso il Comando Generale della Guardia di Finanza di Roma, ha già prodotto all’ente comunale dichiarazione circa la insussistenza di cause di incompatibilità ed ineleggibilità, secondo le disposizioni del TUEL (Testo Unico Enti Locali). Gli faccio un grosso augurio – ha esclamato il Sindaco Avecone al momento della surroga – avrà la possibilità di esprimere tutte le proprie azioni: sento di potergli assicurare tutto il mio supporto morale e politico. Aveva, ed ha, tutta lamia stima, già per essere stato scelto nella mia lista, e farò di tutto perché possa essere realizzato il suo sogno. Non posso che augurargli un ottimo lavoro – ha continuato Avecone: lo invito a valutare tutti gli atti amministrativi: trovo giusto se possa prendere le distanze da alcune situazioni, ma il mio invito è a mettere in atto una vita amministrativa serena , senza subire pressioni, e fare ciò che avrebbe potuto fare se fosse stato eletto dal primo giorno; invito anche gli altri consiglieri ad essere disponibili nei suoi confronti. Sono sicuro che porterà a casa dei risultati: avrai tutta la mia disponibilità perché tu possa esprimere ciò che senti”. “Saluto il Sindaco, il Segretario, tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza – le prime parole da consigliere di Luigi Zazzarino. Ho deciso di accettare per avere una opportunità, cercherò di essere propositivo e fare del mio meglio”. Ma mentre tra i banchi della maggioranza si siede un nuovo componente, anche le file della minoranza vede aumentare la consistenza: ai presenti Gaetano Maietti, Daniela Pece e Maria Meola (assente il solo Gianfranco Di Caprio) si sono aggiunti, difatti, Alfonso Santagata e Marco Bergamin (entrambi esponenti del Pd), che si sono seduti direttamente tra i banchi solitamente riservati all’opposizione, senza neppure salutare gli ormai ex colleghi di maggioranza. Non hanno preso la parola, non hanno pronunciato discorso, non hanno contestato, non hanno votato: hanno solo partecipato da semplici consiglieri, da stavolta di minoranza, ad una seduta di lavoro che li vedeva, fino a meno di un mese fa, protagonisti ma nelle file della maggioranza, poiché anch’essi eletti nell’amministrazione del primo cittadino Avecone. Nessun chiarimento, cercato o voluto che sia: il Sindaco se lo sarebbe aspettato, “magari che si costituissero in un gruppo consiliare autonomo”, ha confidato Avecone. “Non mi aspettavo, a questo punto, che spiegassero le ragioni dei loro gesti”: hanno fatto mancare la loro presenza, del resto, all’importante consiglio comunale di votazione sul bilancio preventivo 2015 (nella vita amministrativa di un ente è certamente la seduta di assise più importante), per poi essere presenti ad una semplice surroga di un consigliere dimissionario. Ma forse quello che ha fatto “incavolare” ancora di più il primo cittadino è stata la richiesta del consigliere Bergamin (fuori dall’aula, a microfoni spenti) di voler destinare le proprie indennità di carica (forse ad iniziative legate ai giovani). Punto uno: “Con quale faccia tosta si viene a parlare di indennità di carica se l’ex assessore Bergamin avrà partecipato ad un paio di sedute dell’esecutivo? – sentenzia Avecone. “Devo desumere che il bilancio preventivo 2015 non lo abbia proprio letto: noi abbiamo inserito, e votato, alla voce indennità di carica per il 2015 la cifra “zero”. Questo significa che nulla è stato destinato a questo scopo e nulla si deve avere la pretesa di chiedere” (le uniche cifre inserite nel bilancio sono state quelle liquidate all’ex consigliere Riccio).        

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