ALIFE – Biodigestore, Legambiente rompe il fronte del “no” assoluto: ragioniamo sulla grandezza

ALIFE – Biodigestore, Legambiente del Matese rompe il fronte del “no” assoluto, quello a prescindere. Infatti nel comunicato di pochi giorni fa, la sezione LEGAMBIENTE di Piedimonte Matese, in riferimento al progetto della General Construction per Alife, ha detto “no” alla capacità di 75.000 tonnellate. Contestualmente, però, apre ad  un impianto più piccolo. Non poteva essere altrimenti perché Legambiente nazionale è favorevole a questi tipi di impianti capaci di migliorare la raccolta differenziata.
L’associazione ambientalista ben distingue la frazione classificata come Forsu (immondizia organica derivante dalla raccolta differenziata urbana) dalle altre tipologie di materiali organico da trattare. Alla fine, la riduzione sostanziale della Forsu potrebbe mettere tutti d’accordo perché si tratterebbe di “assorbire” la Forsu dei paesi della zona Alto Casertano e Matese.
La Comunità Montana del Matese, nei giorni precedenti ha deliberato la nascita di un comitato tecnico per valutare la proposta progettuale di General Construction. Diversa, invece, la posizione del Parco del Matese che ha inteso sposare, senza alcuna possibilità di replica, la strada del “no”. L’assemblea dei sindaci del Parco non volle nemmeno ascoltare le ragioni dell’azienda.
Tuttavia il dato rilevante, sulla vicenda biodigestore di Alife, negli ultimi giorni è che nel Matese non tutti sembra essere contrari alla realizzazione del progetto. Del resto appariva incomprensibile la chiusura ad ogni tipo di confronto fra le istituzioni e la società proponente il progetto. Da un confronto – sereno e sincero – potrebbe anche essere raggiunto un accordo, ad esempio, sulle dimensioni e su altre sfaccettature della vicenda. In caso contrario, ognuno tornerà sulle proprie posizioni a spingere le proprie ragioni.