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SANT’ANGELO D’ALIFE – Comune citato in giudizio da ex sindaco e ex assessore, la giunta si attiva per affidare incarico legale

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SANT’ANGELO D’ALIFE – La giunta comunale di Sant’Angelo d’Alife, guidata dal sindaco Vittorio Folco, ha deliberato ieri di costituirsi in giudizio dinanzi al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nell’udienza del 17 dicembre 2014, a seguito dell’atto di citazione promosso dall’ex sindaco Paola Maoloni e dall’ex assessore Salvatore De Risi. L’esecutivo ha anche demandato al responsabile dell’area amministrativa di individuare un professionista cui affidare l’incarico legale per difendere gli interessi dell’ente.  Domenico Iannarelli non ha preso parte alla seduta di giunta. L’attuale assessore della giunta Folco – va ricordato – era stato condannato in primo grado, insieme alla Maoloni e a De Risi, al pagamento di una cospicua somma di denaro per risarcire  l’agronomo Roberto De Benedictis. Professionista al quale, nell’ormai lontano 1998, era stato affidato dall’esecutivo, guidato dall’allora sindaco Maoloni,  l’incarico di redigere alcuni progetti di taglio e stima di particelle catastali relativi a boschi presenti sul territorio comunale. In quell’atto veniva stabilito che la retribuzione del tecnico sarebbe avvenuta con il ricavato della vendita per sezioni del bosco. Le quattro sezioni boschive venivano poi effettivamente vendute dopo qualche anno quando, nel frattempo, si era insediata una nuova amministrazione. Il comune di Sant’Angelo d’Alife, dunque, incassava regolarmente, ma al De Benedictis non venivano mai pagate la parcelle da questi via via presentate. Per questo, il tecnico decideva di citare in giudizio il comune. Il giudice del tribunale sammaritano, tempo fa, riconosceva la responsabilità dei singoli amministratori che affidarono l’incarico, scagionando, di fatto,  l’ente municipale. Una sentenza non condivisa da Maoloni, Iannarelli e De Risi i quali decidevano di ricorrere in appello convinti di far valere le loro ragioni davanti ai giudici partenopei. A tal proposito, la prossima udienza di appello si terrà il 4 marzo del 2015. Iannarelli, per evitare una eventuale situazione di incompatibilità, ha deciso però di non citare in giudizio il comune, mentre l’ex giunta di cui egli faceva parte all’epoca dei fatti ha preferito tirar diritto per far accertare e dichiarare l’arricchimento senza causa dello stesso ente comunale.

 

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un commento

  1. Giovanni Pisaturo

    Giusto gioco d’astuzia! Pur di non scendere dal cavallo si fa questo ed altro!!!!!!