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CASERTA / MARCIANISE – Sostegno alla Camorra, nuovo arresto per Grillo. Con lui in manette altri imprenditori. Sequestrato il complesso Vanvitelli

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CASERTA / MARCIANISE – In data odierna,ufficiali e agenti di polizia giudiziaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta,compagnia di Marcianise , dei Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta e della Squadra Mobile della Questura di Caserta, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere e di arresti domiciliari emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli,nei confronti di nove indagati,su conforme richiesta dei magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia , nei confronti di diversi imprenditori della provincia di Caserta tra i quali GRILLO Angelo,già detenuto al regime di cui all’art. 41 bis o.p. per il delitto di concorso esterno nella associazione camorristica denominata clan Belforte.

In manette sono finiti: Angelo Grillo, Luca Di Fuccia, Pasquale Lombardo, Eugenio Di Nuzzo, Luigi Francese, Concetta Marotta, Giuseppe Riganati, Francesco Picone. Gli arrestati sono accusati a vario titolo di riciclaggio e intestazione fittizia di beni. Al centro dell’inchiesta, indagati, sono finiti anche dirigenti e funzionari del Comune di Marcianise come Angelo Piccolo, Fulvio Tartaglione e Matteo Alberico. Indagati anche Pasquale Russo, zio del pentito Froncillo, Fabio Raucci e Giuliano Iuliano.

Le indagini, nell’ambito delle quali risultano indagate anche altre 13 persone, hanno permesso di acquisire gravi indizi dei reati, commessi dal 1995 al 2010, di riciclaggio, reimpiego di ingenti somme di denaro nonché fittizia intestazione di beni, tutti aggravati dalla finalità di aver agevolato il gruppo camorristico dei BELFORTE operante in Marcianise (conosciuti anche come “Mazzacane”).

L’operazione ha evidenziato come il clan dei BELFORTE, nonostante i diversi arresti e sequestri patrimoniali subiti negli ultimi anni, abbia ancora la capacità di rigenerarsi economicamente ed essere ancora pienamente operativo sul territorio.  L’ennesimo colpo al clan camorristico è stato possibile anche grazie all’apporto di vari collaboratori di giustizia che hanno disvelato, con puntuali e precisi riferimenti e dichiarazioni convergenti , l’enorme volume di investimenti effettuati dai BELFORTE nei diversi settori dell’economia apparentemente “sana”, primo fra tutti quello dell’edilizia. Proprio in quest’ultimo campo che il clan ha posto in essere condotte illecite più consistenti, attraverso il reimpiego di massicce risorse economiche illecite derivanti dalle più disparate attività criminali,in vaste speculazioni edilizie realizzate con la compiacenza di imprenditori collusi e politici corrotti. Le investigazioni,eseguite con perfetto coordinamento e divisioni di ruoli in maniera minuziosa dalle tre forze di polizia attraverso attività di pedinamento ed osservazione e penetranti attività tecniche hanno consentito di individuare a Marcianise, in località Macello, un imponente complesso residenziale, denominato “Centro Direzionale Vanvitelli, direttamente riconducibile a soggetti vicini clan BELFORTE. L’intervento edilizio, finanziato illecitamente fin dall’inizio dagli esponenti apicali del clan, fra i quali i fratelli Domenico e Salvatore Belforte,è stato attuato attraverso l’acquisizione e la demolizione di un vecchio opifìcio dismesso dalla società “CAVILFRATTA S.r.l.”, interamente sostituito dal nuovo ed imponente complesso immobiliare. Gli accertamenti effettuati hanno inoltre consentito di acclarare plurime condotte di rilascio di illegittime autorizzazioni edilizie,ad opera di tecnici e professionisti compiacenti,che hanno consentito l’esecuzione dell’opera edilizia.  Il massiccio utilizzo dei proventi illeciti del clan è stato accertato anche attraverso il monitoraggio di decine e decine di conti correnti intestati sia alle persone fisiche che alle società coinvolte nella realizzazione dei lavori e vicini al clan BELFORTE.

La delicata e difficile situazione in cui verte il clan, a seguito dei numerosi pentimenti di esponenti di spicco, che ne hanno minato dall’interno l’equilibrio affettivo economico, ha determinato il sodalizio criminale ad operare diverse alienazioni di immobili per eludere la confisca dei reimpieghi del patrimonio illecito in particolare la vendita di alcuni locali, facenti parte del complesso “VANVITELLI”.  Tutti gli indagati sono stati oggetto di meticolosi accertamenti patrimoniali e finanziari che hanno dimostrato la loro incapienza reddituale in relazione agli investimenti effettuati.   L’attività investigativa si è conclusa, oltre che con l’esecuzione delle ordinanze di cui sopra, anche con il sequestro preventivo di 213 tra appartamenti, garage e locali commerciali tutti facenti parte del Centro Residenziale Vanvitelli e di 11 unità immobiliari, 19 rapporti bancari,2 società,08 quote societarie,tutte riconducibili ai patrimoni personali degli indagati per un valore complessivo stimato in circa sedici milioni di euro.

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un commento

  1. Se non si toglie di mezzo la delinquenza l’Italia andrà sempre più giù.Chi volete che investa nel nostro paese sapendo che questi delinquenti ti taglieggiano,ti soffocano,ti minacciano?