Ultim'ora

CAPRIATI A VOLTURNO / ALIFE – Truffa e appropriazione indebita, truffa per 200mila euro

 

IACOVONE-ANTONIO

CAPRIATI A VOLTURNO –  Truffa per 200mila euro, nei guai  un ex dipendete pubblico e un professionista. Intercettazioni telefoniche ed ambientali nel corso dell’indagine. Fondamentale per la scoperta del raggiro è stato il contributo fornito da una delle vittime. I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Piedimonte Matese hanno passato al setaccio i conti correnti riconducibili ad un ex dipendente delle Poste Italiane e a conclusione di un’attività di verifica, dai riscontri ottenuti, hanno recuperato a tassazione oltre 200 mila euro di “proventi illeciti”.  L’accertamento fiscale è scaturito da una pregressa, complessa e articolata indagine di polizia giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, che ha avuto origine da diverse denunce presentate presso gli uffici delle Fiamme Gialle matesine da persone che accusavano il predetto dipendente delle Poste ed un professionista di aver estorto alle stesse somme di denaro, dietro la promessa di contributi statali, nonché di posti di lavoro presso noti Istituti di Credito. In particolare, i due soggetti, a fronte del pagamento in contanti di 6 mila euro come acconto, promettevano ad ignari malcapitati l’ottenimento di finanziamenti dalla Regione Campania e/o dalla Comunità Europea per la ristrutturazione di fabbricati rurali, nonché posti di lavoro presso diverse banche, vantando legami e conoscenze con importanti funzionari regionali.   Fondamentale per la scoperta del raggiro è stato il contributo fornito da una delle vittime, la quale, collaborando con la Guardia di Finanza, si prestava a svolgere un ruolo di finta accondiscendenza alle pretese estorsive dei due truffatori, recapitando banconote, precedentemente fotocopiate per il successivo riscontro, ad uno degli indagati. La consegna del denaro, avvenuta in un bar di Alife, veniva abilmente registrata dai Finanzieri mediante intercettazioni ambientali e l’utilizzo di microspie ed utilizzata come prova schiacciante della truffa perpetrata. Le successive indagini consentivano di individuare complessivamente oltre quaranta vittime del raggiro posto in essere dai due indagati, nei confronti delle quali veniva applicato un vero e proprio piano tariffario che variava in base all’importo del contributo da ottenere, nonché al posto di lavoro offerto: per la categoria di impiegato corrispondeva una tariffa di circa 15 mila euro, mentre per quella di usciere la cifra si aggirava intorno agli 8 mila euro.  I proventi derivanti dalle attività illegali producono ricchezza che costituisce la causa del pagamento dei relativi tributi. La non tassabilità dei guadagni illeciti determinerebbe una grave discriminazione tra i cittadini-contribuenti, in contrasto con i principi costituzionali, favorendo per assurdo i “disonesti” piuttosto che gli “onesti”.  La comunità capriatese è incredula. L’arresto dell’ex sindaco Antonio Iacovone ha scosso profondamente la cittadina.  Le voci di un suo coinvolgimento nell’inchiesta delle fiamme gialle erano nell’aria da diverse settimane, tuttavia nessuno in paese credeva in un epilogo così forte a carico dell’uomo.  Ma le indagini non sono finite, le fiamme gialle continuano a seguire le piste che potrebbero portare ad ulteriori sviluppi nell’intera vicenda. Secondo l’accusa formulata dalla Procura della Repubblica, Iacovone e un suo complice, prometteva falsi posti di lavoro in cambio di seimila euro.  Nessuna delle vittime, però ha mai visto quelle promesse diverntare realtà.  Il sistema messo in piedi da Iacovone e da un suo complice del beneventano, ha retto per diverso tempo, fino a quando alcune delle vittime, stanche delle promesse, hanno deciso di rivolgersi alla Guardia di Finanza di Piedimonte Matese. Gli uomini delle fiamme gialle, al termine di una capillare indagine sono riusciti a ricostruire  gran parte dei movimenti messi in campo dall’ex sindaco. Scattò, qualche anno fa,   il provvedimento della Procura che portò all’arresto di Iacovone al quale il giudice per le indagini preliminari, concesse il benificio degli arresti domiciliari. Secondo alcune indiscrezioni raccolte sul posto, sarebbero oltre 100 le vittime finite nella rete tesa dall’ex primo cittadino di Capriati a Volturno.  Nell’ambito della sua attività politica, Iacovone, si è sempre distinto per l’impegno in favore della legalità e dell’ambiente.

Guarda anche

FURTI E RAPINE: ALLARME SICUREZZA NEL MATESE

Piedimonte Matese / Alife / San Potito Sannitico – Gli ultimi fatti di cronaca hanno …