Ultim'ora

SPARANISE – Centrale turbogas, Vargas: il boss Papa non la voleva ma era già stato tutto deciso a Casal di Principe

centrale-sparanise

SPARANISE. Il boss Giuseppe Papa non voleva la costruzione della centrale turbogas di Sparanise. Questo, in sostanza, quanto emerso durante l’udienza di ieri, nel processo a carico di Nicola Cosentino.
Durante il controesame al collaboratore di giustizia Roberto Vargas, nell’ambito del processo il Principe e la (scheda) ballerina, che vede coinvolto l’ex parlamentare Nicola Cosentino. Davanti al giudice Orazio Rossi che ha presieduto la prima sezione A del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il teste ha risposto alle domande degli avvocati della difesa, Agostino De Caro e Nando Letizia.  Il confronto tra le parti è stato incentrato sulla ben nota vicenda della realizzazione della centrale Termoelettrica di Sparanise.  In base a quanto è emerso dal controesame, Vargas in aula ha raccontato di quando Giuseppe Papa, referente zonale del clan dei Casalesi nella zona di Sparanise, gli chiese di fare pressione per bloccare la costruzione della centrale. Al riguardo sempre il collaboratore di giustizia ha riferito ai legali, che una volta verificata la questione dei lavori della centrale di Sparanise avrebbe risposto a Papa che “stava tutto apposto, perchè la vicenda era stata chiusa a Casal di Principe, tramite O’ Merican“.
Come già dichiarato in fase di esame, Vargas conferma che la partita della centrale termoelettrica è stata seguita a Casal di Principe e anche se nell’udienza di oggi non ha fatto riferimenti diretti a persone o esponenti del clan nella precedente udienza affermò che Nicola Schiavone era colui che fermò i rappresentanti caleni del clan sui lavori della centrale.  “A Pasquale fu assegnata da Nicola Schiavone e Giuseppe Misso la zona dell’Agro-caleno per le estorsioni, il cui referente era Giuseppe Papa.  Quando si pose il problema di chiedere la tangente alle ditte che stavano costruendo la Centrale termoelettrica, Nicola Schiavone mi disse che non dovevamo fare nulla perche’ Cosentino aveva chiuso l’affare con una tangente mensile di circa 20mila euro che ogni mese veniva consegnata nelle mani del cassiere del clan Nicolino Panaro”.  A questo punto gli avvocati hanno chiesto a Vargas se i sui riferimenti a O’ Merican si riferiscono a Nicola Cosentino o agli altri rappresentanti della famiglia. Il collaboratore avrebbe risposto che quando usa il termine al singolare si riferisce a Nicola Cosentino, mentre quando usa il plurale, e ‘ Mericani, intende indicare l’intera famiglia.

Guarda anche

Francolise – Comunali, il sindaco Tessitore bacchetta candidati distratti: prima di scrivere pensate

Francolise – Avrete sicuramente notato la serenità, la calma, che ci contraddistinguono, il nostro silenzio …