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ROCCAMONFINA – Riaperta la via Francigena in Terra di Lavoro

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ROCCAMONFINA –  II 4 maggio 2014 nel ventennale del Grande Itinerario del Consiglio d’ Europa Via Francigena e Sesta Giornata Nazionale dei Cammini Francigeni, con una iniziativa pilota per la Campania è stata riaperta la Via Francigena del Sud tra il Garigliano ed il Volturno. Era questo l’itinerario medievale di età carolingia che venendo da Roma per Veroli e Montecassino, superato il Garigliano, correva nei territori dei comuni di Rocca d’Evandro, Mignano Montelungo, Galluccio, Conca della Campania, Roccamonfina, Caianello, Marzano Appio, Vairano Patenora e Raviscanina, sino ad Alife.   Su iniziativa e con il coordinamento scientifico del Centro Studi sul Medioevo di Terra di Lavoro i dieci comuni dell’Alta Terra di Lavoro attraversai dalla strada hanno valorizzato le menzioni della Via Francigena emergenti da pergamene medievali. Ad esempio un documento del 936, premessa la donazione, con altre terre, della Septadecima terra ad Mifinu (oggi Roccamonfina) menziona poi un adiacente appezzamento cioè l’octavadecima pecia ad Conca, et ipsa terra colle qui dicitur Sipizzano, et sicut descendit ipsa Rave usque ad Sanctum Vitum, fine colle de Vuardia, et fine Monte de Caprile sicut vadit ipsu limite ad primu lacu de Pratulongu, et vadit per ipso turno usque ad Sipizzanu, et quomodo descendit ipso monte de Caprile usque ad via, que dicitur Francisca, et de alia parte quomodo currit et vadit ipse monte de Vuardia, cum medietate de ipso castello. Molti toponimi come Conca Sipicciano e Pratolungo sono ancora in uso ed stato perciò possibile individuare il tracciato. Un altro documento del 986 documenta la Via Francigena nella piana tra Vairano e Presenzano ed è la più antica menzione in Italia di tale asse stradale. Dunque il recupero del tracciato franchigeno è stato operato con metodo scientifico e non sulla mera individuazione di un agevole tragitto pedonale.   Dopo aver sottoscritto nel 2013 un protocollo d’intesa, che coinvolge anche i comuni di Francolise e Pietravairano, e potrà essere anche allargato, è stato individuato con ricognizioni il percorso della Franchigena oggi conservato da antiche stradine nei campi o nei boschi, ormai da decenni in disuso. Liberate da rovi, crolli, alberi, liberate da ingombri e buche sono state poi segnalate. Al mattino del 4 maggio, il Cammino Franchigeno è stato finalmente inaugurato con inizio da Raviscanina, paese Natale di Celestino V, cui è dedicato il tratto tra il Roccamonfina ed il Matese con la cerimonia di scopertura del cippo che rammenta l’antica strada. Qui operata dal Commissario EPT Dott.ssa Lucia Ranucci e dai Sindaci di Roccamonfina dott.ssa Letizia Tari e Raviscanina Anastasio Napolitano, presenti i gonfaloni ed i sindaci dei comuni di Vairano dott. Barlolomeo Cantelmo , di Conca della Campania Alberico di salvo e di Galluccio Giuseppe Galluccio.

La cerimonia è stata poi solennemente replicata anche in località Cinquevia di Vairano Patenora, nella frazione Vaglie di Galluccio, a Vezzara di Conca Campania, nella piazza di Roccamonfina.   Dopo la scopertura dei cippi di Raviscanina, uno commemorativo e l’altro segnaletico, sono sati benedetti cippo dal parroco di Raviscanina. Sdopo appena esibitisi gli sbandieratori di Roccamonfina per primi hanno intrapreso il Cammino Franchigeno i ciclisti del MTB TREKKING Volturno guidati dal prof. Nicola Fera. Subito dopo si sono incamminati i marciatori del CAI Sez. di Piedimonte Matese, guidati dal Presidente Franco Panella cui seguivano in abito medievale i Normanni del Gruppo di Rievocazione Storica della Compagnia della Rosa e della Spada. All’abbazia della Ferrara luogo di formazione spirituale di Celetino V si è unito il gruppo di rievocazione Castrum Vaiyrani. Raggiunto Vairano il Sindaco Bartolomeo Cantelmo ha dato il benvenuto ai Sindaci ed ai viandanti, rammentato l’impegno della rete di comuni per la riscoperta di questo antico itinerario ed ha scoperto il cippo che segna la strada. Dopo un brindisi il cammino è ripreso sino a raggiungere i basolati lavici della Stradella, cioè il lastricato dell’età di Costantino il Grande che ancora segna il percorso della Via Latina, ripreso nel medioevo dalla Francigena. Qui, sull’antico lastricao ed all’ombra di querce secolari il Sindaco di Caianello dr. Eugenio Ferrucci ha accolto e dato il benvenuto ai pellegrini.

Dopo alcuni chilometri di Via Latina i viandanti si sono raggruppati sotto la rupe del rovinoso ma imponente castello di Caianello Vecchio e dopo un breve riposo hanno intrapreso l’ascensione al vulcano di Roccamonfina sulla via di Poza. Dopo una sosta alla chiesa-ostello della Madonna delle Grazie di Monte Atano, in rovina ma oggetto di un progetto di recupero, quale ostello e museo della viandanza predisposto dai comuni dell’Intesa Francigena, all’esame della Regione Campania.  Poi è stata raggiunta la località Vaglie di Galluccio dove presso la chiesa di San Giacomo sempre alla presenza dei sindaci e gonfaloni è stato scoperto e benedetto il cippo che segna l’inizio ad occidente del cammino francigeno . Ai marciatori del Cai qui si sono aggiunte centinaia di persone che hanno percorso il suggestivo percorso, tra sorgenti e valloni, che porta alla magnifica collegiata di Santo Stefano di Galluccio, ricca di tesori d’arte, visitata da due Papi, tra cui Giulio II il committente della Cappella Sistina, che vi ha lasciato doni, aperta al pubblico per l’occasione . Dopo la visita, la partenza per Madonna del Sorbello di San Clemente di Galluccio. Suggestiva chiesetta tra i boschi, antico asilo di viandanti. Anche a Conca della Campania è stato solennemente inaugurato, dopo il benvenuto del Sindaco Alberico di Salvo ai colleghi e ai viandanti, il cippo che segna la francigena quindi si proseguito per Pratolungo di Roccamonfina, una delle località citate nel documento che menziona la via francigena dal quale dopo il saluto del Parroco e del Sindaci Letizia Tari ricambiato dal Presidente del Cai Franco Panella la foltissima comitiva ha raggiunto la Piazza di Roccamonfina. Dopo la scopertura del cippo francigeno nella cinquecentesca Collegiata di S. Maria Maggiore i viandanti sono stati accolti dal saluto di benvenuto del parroco Don Giadio di Biase che ha anche illustrato la splendida chiesa. Il Sindaco Letizia Tari ha quindi ripercorso le tappe che hanno portato alla sottoscrizione del Protocollo dell’ Intesa Franciigena, le iniziative realizzate e quelle intraprese dai Comuni, e ringraziato le associazioni, congreghe e singoli che hanno sostenuto il progetto.

Quindi l’avv, Domenico Caiazza Presidente del Centro Studi sul medioevo di Terra di Lavoro, ha brevemente rammentato i documenti medievali che testimoniano l’antica Via Francigena, i tesori di natura, arte e fede che si snodano lungo il percorso, ribadito l’impegno del Centro Studi in favore del recupero della memoria storica, della tutela dei monumenti, come l’Abbazia della Ferrara o l’eremo di Monte Atano, quale fattore di identità e coesione delle collettività e per lo sviluppo degli itinerari culturali quali veicolo di un turismo lento, curioso, informato, intelligente.

Accolti dal parroco  nella chiesa di San Michele di Gallo, antichissima ed importante anche quale tappa per il Cammino Micaelico verso S. Michele del Gargano, la comitiva ha raggiunto la bellissima chiesa gotica della Madonna dei Lattani nella quale si è tenuta la manifestazione finale col concerto di musica medievale tenuto, con abiti e strumenti d’epoca Gruppo Vocale e Musicale AGP. dedicato ai Canti medievali di devozione e pellegrinaggio.   In sintesi una giornata intensissima che, oltre ad essere stata inserita nel formato nazionale ha coinvolto in pratica tutta la società dei comuni attraversati, dai giovani della scuole alle istituzioni comunali, agli sportivi della Mountbike ai podisti del Cai, agli studiosi di storia e monumenti, alla congreghe e clero, agli appassionati di rievocazione e musica medievale. Ma ,come è stato ribadito dagli organizzatori, questa che è la prima tappa francigena attivata in Campania, costituisce solo il punto di partenza di ulteriori iniziative. Messaggi di adesione e plauso sono pervenuti da vari enti e personalità, tra cui il Presidente della Provincia dott. Domenico Zinzi, e il Vescovo di Alife-Caiazzo Mons.Valentino di Cerbo. Da segnalare che anche la città di Veroli nel Lazio, mentre si riserva di valutare l’ adesione all’Intesa francigena ha scoperto sul tracciato di una strada chiamata in antichi documenti Via Fracigena e tuttora chiamata Via Francesca un cippo identico a quelli di Terra di Lavoro e come questi recante la scritta   (Ufficio Stampa – Comune Roccamonfina –  Capofila dell’Intesa Franchiegna)

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un commento

  1. adriano santato

    Buongiorno
    Avete una mappa della via francigena, possibilmente quella di galluccio