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CASERTA – Scandalo Asl, negati i domiciliari a Polverino

CASERTA – Respinta nuova istanza di scarcerazione in favore di Angelo Polverino. Questa volta il rifiuto sarebbe giunto dal Gipal quale i difensori dell’ex consigliere regionale avevano avanzato richiesta di arresti domiciliari in favore di Polverino. Nelle scorse settimane era stato il tribunale del Riesame di Napoli a negare la libertà alle figure coinvolte nell’inchiesta. Il tribunale del riesame confermò l’arresto per Pasquale De Feudis, 66 anni, nato a Bisceglie e residente a Como, gestore della ditta di pulizie Colocoop coinvolta nello scandalo degli appalti all’Asl di Caserta concessi a società vicine al clan camorristico Belforte di Marcianise. De Feudis, difeso dall’avvocato Alfonso Furgiuele, è accusato dai magistrati di turbativa d’asta con l’aggravante di aver agito per agevolare il clan camorristico del casertano. De Feudis è considerato «una testa di legno» utilizzato, per la procura, dall’imprenditore Angelo Grillo di Marcianise, di fatto gestore del Consorzio Lombardo Cooperative (Colocoop) che avrebbe ottenuto un punteggio superiore al dovuto nella gara d’appalto per le pulizie all’Asl poi aggiudicata dalla Derichebourgh di Lazzaro Luce. I giudici del Riesame, dunque, hanno confermato tutte le ordinanze cautelari emesse l’otto novembre scorso dal gip Isabella Iaselli del tribunale di Napoli tranne che per Antonio Pascarella di San Felice a Cancello e Fiore Ranieri, nato a Toronto, in Canada e residente a Milano. Pasquale De Feudis è stato ascoltato dai pm della Dda di Napoli, Luigi Landolfi e Anna Maria Lucchetta, sabato scorso in seguito alla sua richiesta di un colloquio con i magistrati dell’Antimafia.

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