Roccamonfina / Teano – Si è concluso il processo di primo grado – l’ennesimo per fatti simili – a carico di una giovane donna di Roccamonfina, conosciuta anche a Teano, accusata di evasione dagli arresti domiciliari. L’imputata, all’epoca dei fatti in gravidanza, non venne trovata in casa durante un controllo eseguito dai carabinieri della locale stazione. Scattò la denuncia alla Procura della Repubblica dalla quale è nato il processo che si è concluso pochi giorni fa. La donna si è sempre difesa affermando che lasciò la casa dove era ai domiciliari per andare al pronto soccorso dell’ospedale di Sessa Aurunca. I carabinieri però non hanno mai riscontrato l’accesso dell’indagata in quella struttura. Così il giudice non ha potuto fare altro che condannare la donna alla pena di 8 mesi di reclusione. Lo stesso giudice, accogliendo la richiesta dell’avvocato Gabriele Gallo – difensore della donna – ha concesso la sospensione condizionale della pena.

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