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LA BUONA SANITA’: Femori rotti e polmone bloccato, il racconto di Jenny: così a Piedimonte hanno salvato mia madre

Piedimonte Matese / Francolise – Jenny Ha deciso di rendere pubblica la sua storia per ringraziare tutti i medici e tutto il personale che si è adoperato per salvare la vita a sua madre, Maria Girolama, allo stesso modo ha inteso ringraziare tutte quelle persone disponibili per donare il sangue.  Un caso di buona sanità avvenuto all’ospedale di Piedimonte Matese, una struttura troppo spesso ingiustamente criticata e mortificata.
“Vorrei raccontare una storia di buona sanità. La storia di mia mamma salvata dai medici del reparto di rianimazione dell’ospedale di Piedimonte Matese e dal prezioso contributo della Casa del Donatore di Aversa. Mia mamma è affetta da 20 anni di sclerosi multipla, una malattia neurodegenerativa. Un mese fa, una caduta accidentale le causò la rottura di entrambi i femori. Subito fu portata in rianimazione perché oltre ai femori che provocarono una emorragia, i medici si accorsero di altre cose che non andavano: una polmonite bilaterale con addensamento. In poche parole il polmone sinistro non ventilava. Mamma fu immediatamente intubata dalle dottoresse Biasucci e  Offi.
Da subito emerse un urgente bisogno di trasfusioni di sangue e considerata la grave carenza sangue presso il centro trasfusionale di Aversa, la dottoressa Marra  mi mise in contatto con la dottoressa Emiliana Gemellini presidente della Casa del Donatore di Aversa (convenzionata con l’Asl di Caserta), un punto di riferimento territoriale di tutte le persone che donano sangue per rifornire costantemente il Centro emotrasfusionale dell’ospedale Moscati di Aversa. La dottoressa Gemellini nell’arco di un’intera giornata attivò la raccolta sangue per mia mamma. Un momento drammatico e delicato in cui la Dottoressa Gemellini mi ha incoraggiata tantissimo contribuendo a salvare la vita di mamma. I cittadini di Francolise con a capo il nostro sindaco accolsero  il mio grido di aiuto rispondendo positivamente. Tante sono state le persone che il 18 agosto scorso si recarono ad Aversa per donare il sangue. Tra alti e bassi abbiamo trascorso 25 giorni in reparto rianimazione io e mia sorella sempre nel corridoio giorno e notte. I dottori e gli infermieri diventarono la nostra famiglia, riscontrando la loro serietà e professionalità, l’impegno con tutti i pazienti. Mamma è viva grazie a questi angeli terreni che hanno fatto l’impossibile. Grazie al dottore Lettieri, la dottoressa Biasucci al mitico dottore Spinelli. Voglio dire grazie alle   dottoresse D’Angelo, Marra, Offi, D’Itria. I dottori Santopadre, Di Lullo e tutti i dottori e gli infermieri che sono stati eccezionali vogliamo dire grazie. Mamma è stata portata a casa in tutta sicurezza dal dottore Spinelli e dai mitici infermieri Angelo Sangiovanni e Antonio Conte. Seguita adesso dall’equipe Il tutto organizzato dal primario è da tutta l’equipe medica. Ci tengo particolarmente ad evidenziare professionalità e bravura perché in quei 25 giorni ho visto che non sempre le cose vanno bene e quando vanno male molte volte si attacca il personale sanitario senza sapere che tutti i pazienti sono uguali e viene fatto tutto il possibile e anche L impossibile per salvargli la vita”.

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