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CALVI RISORTA / LUCITO – Il sacrificio dell’eroe Giovanni Pepe

CALVI RISORTA / LUCITO  – Cerimonia di commemorazione oggi a Lucito, alla presenza del Comandante della Legione Carabinieri Molise, Giovanni Maria Pietro Barbano, dell’appuntato dei Carabinieri Giovanni Pepe, assassinato mentre era in servizio nel 1982, proprio a Lucito. Alle celebrazioni ha partecipato il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Campobasso, Andra Bertozzi Della Zonca, il Sindaco del Comune di Lucito, Fabiola De Marinis, una delegazione del comune di Calvirisorta (Caserta), citta’ di residenza dei familiari dell’appuntato, nonche’ i figli dello stesso, Raffaele e Nicolino. Nella ”Chiesa dell’Immacolata” il cappellano militare del Comando legione carabinieri Molise don Nino Romano e il parroco del paese, don Michele, hanno concelebrato una messa durante la quale il Comandante Provinciale ha rievocato l’omicidio dell’Appuntato Pepe. Le autorita’ hanno deposto una corona ed un omaggio floreale davanti la scuola dove e’ apposta la targa commemorativa in onore del militare caduto, inaugurata dall’amministrazione comunale nel 2010. L’appuntato Pepe morì nel 1982 quando, durante un posto di blocco, i carabinieri della locale compagnia di Lucito (CB), intercettano un’autovettura rubata con quattro passeggeri a bordo. All’atto del fermo, tre dei quattro occupanti si davano alla fuga, mentre i carabinieri riuscivano ad acciuffare il quarto uomo e lo accompagnano alla vicina caserma, dove prestava servizio Giovanni Pepe che incita i suoi due colleghi a continuare la ricerca degli altri tre malviventi che si erano dati alla fuga.
L’arrestato, a questo punto, tentava disperatamente la fuga dalla caserma e prima ancora che l’appuntato Giovanni Peppe lo perquisiva nuovamente, estraeva una pistola non rilevata all’atto del fermo e faceva fuoco più’ volte contro il militate Pepe. Cinque proiettili raggiungono mortalmente il Carabiniere ed altri due venivano trovati sul pavimento. Alla scoperta della tragedia, si apriva un’enorme caccia all’uomo che vedeva coinvolte tutte le Forze dell’Ordine del Molise, Abruzzo e della Puglia. Tre dei quattro malviventi originari di Andria, venivano catturati il giorno successivo, l’assassino invece cinque giorni dopo. L’assassino, Sgarra Vincenzo originario di Andria veniva condannato alla pena dell’ergastolo. Le spoglie del militare caduto riposano nel  cimitero di Calvi Risorta.

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