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CASERTA / TEANO – Camera di Commercio, il Tar sospende l’esecutivo De Simone. In arrivo il commissario

CASERTA / TEANO – I giudici del Tar della Campania hanno sospeso la nomina del presidente della Camera di Commerciodi Caserta, Tommaso De Simone. Nei prossimi giorni arriverà il commissario che gestirà l’ente almeno fino all’udienza del prossimo dicembre quando il tribunale amministrativo entrerà nel merito della vicneda ed emetterà la sentenza definitiva. La sentenza arriva su richiesta di sospensiva avanzata dalla Confagrigoltura di Caserta che si era vista eslcusa dal meccanismo di voto. Deluso il presidente De Simone che avrebbe confidato ad alcuni amici la propria amarezza e la propria preoccupazione per le xonseguenze della decisione dei giudici. Una decisione che di fatto bloccherà l’attività dell’ente di via Roma.

La prima sezione del Tar Campania ha accolto il ricorso di Confagricoltura, sospendendo dalle funzioni il presidente della Camera di commercio, Tommaso De Simone, la giunta e gli altri tre consiglieri che rappresentano il comparto agricolo (Gianni Lisi, Salvatore Ciardiello e Daniela Mastrangelo). Il provvedimento è stato assunto in via cautelare, ravvisandosi gli estremi del danno grave ed irreparabile ed il fumus boni iuris, in attesa della trattazione di merito fissata per il 18 dicembre. Confagricoltura, esclusa dalla composizione del nuovo consiglio camerale, si era rivolta ai giudici per chiedere l’annullamento parziale del decreto n. 84 del 22 febbraio 2013, con il quale la Regione aveva istituito l’assemblea, in quanto «adottato sulla base di dati non corrispondenti alla reale dimensione del settore agricolo in provincia di Caserta». Secondo l’organizzazione, infatti, «il numero di addetti definito in sede di istruttoria dalla Camera di commercio», sulla scorta delle dichiarazioni fornite da Coldiretti e Cia, sarebbe «di gran lunga superiore a quello effettivo verificabile presso l’Inps, per l’anno 2011».

IL CASO – Una discrasia peraltro assai consistente, se si considera che le associazioni del settore avevano dichiarato complessivamente 38.242 addetti, mentre all’Inps ne risultano solo 27.471. E per Confagricoltura «l’errata istruttoria» avrebbe inciso sul calcolo di rappresentatività, portando alla sua esclusione, a vantaggio di Coldiretti e Cia, che si erano apparentate. I giudici del Tar hanno evidenziato che «l’accordo di apparentamento non può consentire una duplicazione del numero degli iscritti, laddove gli stessi siano collegati ad ambedue le associazioni apparentate». E nello stesso tempo hanno apertamente censurato la Camera di commercio, che «ha omesso di attivare i poteri di verifica della veridicità dei dati emersi dalle dichiarazioni sostitutive, se del caso anche in una fase successiva alla nomina dei componenti del consiglio: adempimento resosi ancor più stringente in presenza di elementi di anomalia segnalati e denunziati dai ricorrenti». Già, perché prima del varo del decreto Confagricoltura aveva rivolto alla Regione una richiesta di intervento in sede di autotutela, suffragandola con una certificazione dell’Inps. E il coordinatore dell’area Sviluppo economico di Palazzo Santa Lucia, Luciano Califano, aveva chiesto chiarimenti all’ente di via Roma, senza ottenere che le discrasie fossero corrette. Ora si attende la nomina di un commissario: «Stiamo valutando gli effetti dell’ordinanza prima di decidere l’attivazione dei poteri sostitutivi — spiega l’assessore alle Attività produttive, Fulvio Martusciello — in ogni caso l’eventuale nomina non sarà un esercizio di potere, com’è avvenuto nel recente passato». Tradotto in soldoni, sarà un funzionario della Regione.

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un commento

  1. PECCATO UN PRESIDENTE FIGLIO DI TEANO NON MERITAVA QUESTO