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SESSA AURUNCA – Rifiuti tossici, mancate bonifiche e turismo ‘cancellato’, le denunce di Legambiente

SESSA AURUNCA –  “Il territorio di Sessa Aurunca è ricchissimo di risorse che potrebbero creare migliaia di posti di lavoro. Abbiamo bellezze naturali, monumentali, archeologiche,storiche, agricole, alimentari, un vero bacino di potenzialità dormienti. Ma molte sono anche le emergenze che ci costringono, come ambientalisti, a denunziarne la gravità e l’impatto che hanno sull’ambiente  e sulla salute pubblica”: Questa la premessa di  Giulia Casella prima di affondare il coltello nei problemi da sempre denunciati dall’associazione Legambiente circolo di Petteruti di Sessa Aurunca.  Il problema dei rifiuti smaltiti sotto l’Appia, le indagini sulla centrale nucleare del Garigliano e la bonifica delle discariche. Davanti ad una platea di cittadini, rappresentanti di  associazioni e stampa, Casella ha fatto il punto della situazione sulla questione dei rifiuti smaltiti sotto il manto stradale dell’Appia, tra il km 160 e il km 160,400. Il fatto risale a più di un anno fa, anche se solo adesso si incomincia a parlare della natura tossica degli elementi – berillio, cadmio,io e asbesto. tungsteno, vanadio- che sarebbero stati sepolti nel tratto di strada in questione. Il tratto di strada in questione, posto sotto sequestro dal giudice per le indagini preliminari Caparco del Tribunale di S.Maria C.V., sarà sottoposto a ulteriori e più approfondite indagini  per le eventuali gravissime ricadute che i suddetti elementi possono avere sulle coltivazioni limitrofe, se non addirittura sulla falda acquifera. Tutti chiedono a viva  voce l’accertamento della verità, individuazione dei responsabili e la rimozione di tali rifiuti tossici dal sito.  Altra indagine di cui non sa più nulla è quella della centrale del  Garigliano, svolta dalla Guardia di Finanza e da esperti del CISAM di Pisa, su delega del sostituto procuratore della Repubblica Giuliana Giuliano del Tribunale di S.Maria C.V. L’allarme suscitato nelle popolazioni rimane alto, per le ipotizzate dosi eccessive di radioattività nella centrale e negli scarichi nel fiume. Altra questione complessa e delicata è quella delle discariche “La Selva” sulla provinciale Sessa-Mignano e di un altro sito, definito impropriamente di “stoccaggio provvisorio” in località “Cotoniera” realizzato nel 2004 in piena fase di emergenza. Legambiente sono anni che ne chiede la messa in sicurezza e la bonifica, attraverso istanze ufficiali alle Amministrazioni comunali, provinciali e regionali e con  petizioni popolari. Milioni gli euro stanziati a più riprese per le bonifiche di discariche nell’intera regione,  come i fondi destinati dal CIPE il 20/01/2012 (G.U.n. 95 del 23/04/2012 )per il 2010,  alla Provincia (€ 371.478) e al Comune (€ 742.957), la domanda posta è: come sono stati utilizzati?  Non sono mancati altri riferimenti alla zona costiera di Baia Domizia e alla  necessità di tutelare le acque dei canali, dove vengono sversati i rifiuti di chi abita abusivamente le baracche in zona Pantano, mai abbattute. Va difesa anche la spiaggia del litorale domizio e, soprattutto, tutelato l’immenso patrimonio ambientale della pineta e delle dune, già troppe volte distrutte da persone senza scrupoli,  per far posto a parcheggi e/o a campetti di calcio ecc.  Legambiente e le Associazioni “Comitato don Peppe Diana”,Libera”, “Al di là dei sogni”, Ulisse”, Cooperativa “Osiride onlus”, “Amici in movimento”,”Khorakhanè” hanno inoltrato un esposto su un incendio che ha devastato un ampio tratto di arenile nella zona “Punta Fiume” alla foce del Garigliano e sulla mancata tutela delle dune.

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