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NAPOLI – Falsi invalidi, cinque “furbi” arrestati

NAPOLI – Nell’ambito d’indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli – Sezione Reati contro la Pubblica Amministrazione, sono state eseguite, da militari della Compagnia di Pozzuoli della Guardia di Finanza di Napoli, misure cautelari personali di sottoposizione agli arresti domiciliari e contestuali misure patrimoniali nei confronti di cinque persone, indagate per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato.

Le persone in questione – percettori di pensione d’invalidità e della relativa indennità di accompagnamento per cecità – a seguito delle indagini espletate sono risultate non sofferenti di tale patologia. Nei loro confronti è stato anche disposto il sequestro dei beni mobili e immobili, per l’importo complessivo di 350.000 euro, somma equivalente al danno cagionato all’INPS. L’operazione odierna costituisce prosieguo dell’attività d’indagine volta a reprimere il grave fenomeno dei ed “falsi invalidi”, molto diffuso anche in ambito nazionale, coordinata, sin dal 2009, dalla Sezione Reati contro la Pubblica Amministrazione della Procura di Napoli, con un apposito pool costituito da tre magistrati, e che ha consentito, sino a questo momento, l’arresto di oltre 300 persone e il sequestro di beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa 13 milioni di euro.

Nel presente filone investigativo, i finanzieri del Comando Provinciale di Napoli hanno raccolto gravi elementi indiziari dai quali emergeva che alcune persone, attraverso condotte fraudolente, anche con l’utilizzo di falsa documentazione sanitaria, avevano simulato di essere affetti da cecità, conseguendo indebitamente elevate somme per un’invalidità inesistente. Cinque persone, in particolare, sono state pedinate e video-riprese dai militari della Compagnia GdF di Pozzuoli, i quali hanno potuto, in tal modo, documentare che, contrariamente a quanto risultante dai verbali delle Commissioni Sanitarie, gli indagati in questione erano dotati di una capacità visiva che consentiva loro di attendere, normalmente e autonomamente, a tutte le attività della vita quotidiane e che in nessun modo avrebbero potuto essere considerati ciechi.

Uno di essi, in particolare, nativo di Qualiano, “cieco assoluto” dal 2000, dipendente del II Policlinico di Napoli, è stato osservato muoversi liberamente negli spazi del predetto nosocomio, timbrare senza difficoltà il cartellino marcatempo, salire e scendere le scale senza aiuto, fare compere unitamente alla moglie, soffermandosi a scegliere da solo i prodotti da acquistare e a osservare le vetrine di un centro commerciale. Un altro, ancora, originario di Bacoli, impiegato presso l’INPS, “cieco assoluto” dal 2003, è stato osservato, più volte, muoversi senza aiuto, salire gradini, scansare ostacoli e svolgere una vita assolutamente normale. Un altro, originario di Quarto, “cieco assoluto” dal 1997, è stato osservato mentre percorreva da solo lunghi tratti di strada prestando attenzione, in prossimità degli incroci, alle macchine che giungevano da entrambi i sensi di marcia, riuscendo, inoltre, a districarsi tra numerosi ostacoli fissi e mobili che si presentavano lungo il suo cammino. Ancora, uno degli indagati, anch’esso di Quarto, ex dipendente del Comune di Pozzuoli e attualmente impiegato presso una pescheria, “cieco assoluto” dal 2010, è stato osservato percorrere lunghi tratti di strada a piedi; prestare attenzione in prossimità degli incroci alle macchine che giungevano da entrambi i sensi di marcia, svolgere attivamente, e senza ausilio, attività commerciale presso la suddetta pescheria.

Infine, altra indagata, sempre di Quarto, sebbene dichiarata “cieca parziale” e non in grado di svolgere anche le più elementari attività quotidiane, è stata osservata mentre usciva da casa da sola e percorreva lunghi tratti di strada, mentre leggeva volantini pubblicitari, mentre osservava vetrine, mentre si muoveva agevolmente tra auto in sosta conducendo il carrello di un supermercato. Nel corso delle indagini, i finanzieri – al fine di acquisire ulteriori elementi comprovanti il comportamento fraudolento degli indagati – convocavano i suddetti presso il Comando, con la motivazione di dover procedere a una verifica sui documenti sanitari comprovanti la loro invalidità. In tale circostanza gli stessi, secondo quanto risultato dalle indagini, simulavano ostentatamente la loro inesistente condizione di cecità, giungendo assistiti da un accompagnatore e dichiarando di aver bisogno di continua assistenza per attendere alle ordinarie occupazioni, ponendo in essere, dunque, un comportamento del tutto diverso da quello tenuto quando ignoravano di essere osservati. L’ordinanza cautelare è stata comunicata all’INPS di Napoli per la sospensione del pagamento degli emolumenti pensionistici e dei relativi sussidi d’invalidità.

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