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PIETRAVAIRANO – Adesione al Parco del Matese, Acquaro: ecco tutti i vantaggi

PIETRAVAIRANO – Proposta di adesione al Parco del Matese – invito prot. N. 3372 del 2 maggio 2013. Posizione del Comitato Civico in merito: ” Il  Comitato Civico è stato invitato il giorno 9 maggio 2013 dall’Amministrazione comunale di Pietravairano per essere informato sul processo di adesione del comune al Parco del Matese ed esprimere osservazioni e parere in merito. Il Sindaco Francesco Zarone ha illustrato le finalità dell’iniziativa e il Tecnico Comunale Vincenzo Cenname ha mostrato su una mappa la perimetrazione del Parco, spiegandone le motivazioni. In particolare, ricadrebbero nel territorio del Parco le aree montuose di Monte Monaco, di Monte San Nicola e di Monte Caievola, mentre le aree abitate sarebbero limitate al  centro storico di Pietravairano.  Il Comitato Civico, preso atto di quanto illustrato, esprime le seguenti considerazioni e conseguente parere.

L’adesione al Parco Naturale del Matese fa sorgere una serie di Domande tra i cittadini:

Quali sono i vantaggi?

Quali sono i risvolti economici positivi o negativi per i cittadini?

Una possibile adesione comporterebbe  più lavoro e occupazione?

Le attività professionali sul territorio avrebbero un ritorno?

Vi  sarebbero ricadute positive o svantaggi e limitazioni per le imprese agricole e boschive preesistenti?

Avremo maggiori aggravi e complicazioni burocratiche o addirittura vincoli per l’edilizia?

Il valore commerciale dei terreni agricoli e degli immobili resterebbe immutato o subirebbe flessioni?

Le risposte addotte:

innanzitutto l’adesione al Parco è da condividere  per tutelare l’integrità dell’ambiente e del paesaggio del nostro Comune, preservandolo da attività inquinanti, o che distruggano irrimediabilmente il paesaggio, senza alcuna   ricaduta occupazionale.

L’ingresso nel Parco  metterà al sicuro Pietravairano e il suo paesaggio  così come li conosciamo oggi e   come ci è stato tramandato dai nostri avi, ma allo stesso tempo offrirà molteplici opportunità di sviluppo locale ecosostenibile economico e culturale,  preposto:

alla promozione delle risorse naturali, culturali e archeologiche  a sostegno di nuove attività imprenditoriali nel campo del turismo ecocompatibile che valorizzi  il patrimonio storico-culturale;

al potenziamento delle attività di carattere agro-alimentare,  artigianale e commerciale che valorizzino le peculiarità dei prodotti tipici della nostra terra al fine di agevolare l’occupazione e l’impiego di risorse umane, soprattutto giovanili.

Vantaggi generali: Intanto si veda la Legge quadro 394/1991:

Art. 7 – Misure di incentivazione:

1. Ai comuni ed alle province il cui territorio è compreso, in tutto o in parte, entro i confini di un parco nazionale, e a quelli il cui territorio è compreso, in tutto o in parte, entro i confini di un parco naturale regionale è, nell’ordine, attribuita priorità nella concessione di finanziamenti statali e regionali richiesti per la realizzazione, sul territorio compreso entro i confini del parco stesso, dei seguenti interventi, impianti ed opere previsti nel piano per il parco di cui, rispettivamente agli articoli 12 e 25:a) restauro dei centri storici ed edifici di particolare valore storico e culturale;b) recupero dei nuclei abitati rurali c) opere igieniche ed idropotabili e di risanamento dell’acqua, dell’aria e del suolo;d) opere di conservazione e di restauro ambientale del territorio, ivi comprese le attività agricole e forestali;e) attività culturali nei campi di interesse del parco; f) agriturismo;g) attività sportive compatibili;h) strutture per la utilizzazione di fonti energetiche a basso impatto ambientale quali il metano e altri gas combustibili nonché interventi volti a favorire l’uso di energie rinnovabili.2. Il medesimo ordine di priorità di cui al comma 1 è attribuito ai privati, singoli o associati, che intendano realizzare iniziative produttive o di servizio compatibili con le finalità istitutive del parco nazionale o naturale regionale.

Poi ci possono essere agevolazioni fiscali per  i casi di ristrutturazioni di abitazioni.( da verificare)

e Art.15 – Acquisti, espropriazioni ed indennizzi:

  1. 1. L’Ente parco, nel quadro del programma di cui al comma 7, può prendere in locazione immobili compresi nel parco o acquisirli, anche mediante espropriazione o esercizio del diritto di prelazione di cui al comma 5, secondo le norme generali vigenti.2. I vincoli derivanti dal piano alle attività agro-silvo-pastorali possono essere indennizzati sulla base di principi equitativi. I vincoli, tempora nei o parziali, relativi ad attività già ritenute compatibili, possono dar luogo a compensi ed indennizzi, che tengano conto dei vantaggi e degli svantaggi derivanti dall’attività del parco. Con decreto da emanare entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge il Ministro dell’ambiente provvede alle disposizioni di attuazione del presente comma.3. L’Ente parco è tenuto ad indennizzare i danni provocati dalla fauna selvatica del parco.4. Il regolamento del parco stabilisce le modalità per la liquidazione e la corresponsione degli indennizzi, da corrispondersi entro novanta giorni dal verificarsi del nocumento.5. L’Ente parco ha diritto di prelazione sul trasferimento a titolo oneroso della proprietà e di diritti reali sui terreni situati all’interno delle riserve e delle aree di cui all’articolo 12, comma 2, lettere a) e b), salva la precedenza a favore di soggetti privati di cui al primo comma dell’articolo 8 della legge 26 maggio 1965, n. 590, e successive modificazioni e integrazioni.6. L’Ente parco deve esercitare la prelazione entro tre mesi dalla noti fica della proposta di alienazione. La proposta deve contenere la descrizione catastale dei beni, la data della trasmissione del possesso, l’indicazione del prezzo e delle sue modalità di pagamento. Qualora il dante causa non provveda a tale notificazione o il prezzo notificato sia superiore a quello di cessione, l’Ente parco può, entro un anno dalla trascrizione dell’atto di compravendita, esercitare il diritto di riscatto nei confronti dell’acquirente e di ogni altro successivo avente causa a qualsiasi titolo.7. L’Ente parco provvede ad istituire nel proprio bilancio un apposito capitolo, con dotazione adeguata al prevedibile fabbisogno, per il pagamento di indennizzi e risarcimenti, formulando un apposito programma, con opportune priorità.

Inoltre:

“Il parco produce posti di lavoro: deve, infatti, svolgere innanzitutto attività non direttamente produttive come quelle di tutela e quelle scientifiche.

Il parco, poi, è una vera e propria azienda autonoma che interviene nell’agricoltura e promuove il turismo, con il risultato di un aumento dell’occupazione e del reddito nell’area interessata.

Il parco regionale può, peraltro, richiedere investimenti e spese relativamente agli interventi costosi per le alterazioni subìte dal territorio.

Inoltre il parco potrebbe dare alle economie locali sensibili benefici pilotando il rilancio di attività agricole decadute, alla organizzazione ed al commercio di pregiati prodotti del sottobosco.

Potrebbe incentivare e pungolare sistemi e tecniche agricole su territori in parte abbandonati, riportando il presidio su terreni altrimenti destinati ad un lento ma sicuro abbandono con conseguenti possibilità di erosione, di franamenti e di incendi.

Altra attività di salvaguardia e protezione del territorio, di si interessa il parco, è quella forestale con la doppia utilità: di produrre legname Inoltre la politica della forestazione può coniugarsi con il turismo offrendo spazi attrezzati per il godimento di paesaggi eccezionali consentendo attività sportive come l’equitazione, il trekking, creando, conservando e ben segnalando i sentieri da percorrere a piedi, a cavallo, in bicicletta.

Da studi effettuati è stato indicativamente stimato che il 50% della spesa annua di un Parco è assorbita dalla tutela e dalla riqualificazione ambientale: affitti di terreni, compensi ai proprietari per divieti di sfruttamento, indennizzi per danni provocati dagli animali protetti, ripopolamenti faunistici, piantagioni, opere di ripristino in zone dissestate ecc.; il 30% delle spese è per il personale, per il funzionamento dell’ente-parco, per la manutenzione; il 10% va alla ricerca scientifica e alle pubblicazioni, anche a carattere divulgativo; il 10% alla organizzazione di visite guidate, alla propaganda turistica, al funzionamento dei centri di informazioni.

I benefici ambientali e culturali sfuggono a qualsiasi contabilità, quelli economici e sociali possono essere stimati cominciando dall’occupazione:  personale direttivo e scientifico, gli impiegati, i guardaparco, gli operai.

Un beneficio economico certo e rilevante è quello del turismo.

Connessa ad esso deve sussistere o crearsi la volontà di far rivivere  attività artigianali e/o familiari, talvolta prettamente locali.” (citato da Avv Cimino, Piedimonte Matese, 1991).

Imprese agricole

In linea di massima le imprese agricole non possono che avere vantaggi dal parco, in quanto sono valorizzati i prodotti locali. E’ evidente che se per svantaggi e limitazioni si intende l’impossibilità per le imprese agricole di sottrarsi alle  norme antinquinamento e di smaltimento di liquami e rifiuti organici e chimici,  o per le imprese boschive l’impossibilità di effettuare  il taglio dei boschi senza l’osservanza di regole che favoriscono la ricrescita del bosco (le quali peraltro esistono anche nelle aree non a parco), allora il parco sì che costituirà un vincolo.

Edilizia

I vincoli per l’edilizia esistono già e non sono pochi. Il parco delimita le aree a maggiore o minore  o senza vincolo (aree A,B e C). A questo serve la perimetrazione.

Valore commerciale dei terreni agricoli

Il valore commerciale dei terreni agricoli non muta affatto per l’esistenza del parco, se sono terreni destinati all’agricoltura. Se invece si ritiene che debbano cambiare destinazione d’uso e passare a aree edificabili o aree artigianali o industriali e farci sopra la cosiddetta “speculazione sui suoli” allora è probabile che il parco qualche vincolo lo dà. Tuttavia tutto dipende dalla perimetrazione e dai piani regolatori o PUC locali.

Valore commerciale degli immobili.

Gli immobili commerciali saranno fuori del perimetro del parco. Anche buona parte del centro abitato di Pietravairano sarà fuori del parco. Gli immobili della parte di  centro abitato che sarà situata nel parco potranno anche aumentare il loro valore in quanto insisterebbero in un’area protetta dal punto di vista ambientali e quindi sarebbero appetibili per coloro i quali intendono spostarti dalle città ai centri più tranquilli e salubri.

Tutto ciò premesso

Si condivide quanto espresso dall’amministrazione comunale riguardo a due aspetti di base:

primo la volontà di aderire al Parco non va ridotta soltanto alla semplice creazione di una “barriera anti Moccia e anti-cave”: l’Amministrazione  intende aderire al parco del Matese per cogliere le opportunità  di sviluppo che tale adesione  potrà determinare.

Secondo, essa ha il valore di una forte novità in un comune che è fermo da tempo e rappresenta una “discontinuità” di tale stato di “immobilismo” che  riesca a dare slancio e fiducia ai cittadini nelle potenzialità  specifiche del nostro territorio comunale.

Il Comitato ritiene che sarebbe stato opportuna una maggiore estensione dell’ “area parco” rispetto al territorio comunale che è stato predisposto a tal fine. Tuttavia, si condivide l’impostazione dell’Amministrazione Comunale di dare priorità assoluta all’iter iniziale per l’inserimento di Pietravairano nel territorio del Parco.

Pertanto,  per i suddetti motivi il Comitato esprime parere favorevole all’ingresso del Comune di Pietravairano nel Parco Regionale del Matese nei termini che gli sono stati illustrati.

 

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