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ALIFE – Estorsione, arrestato doganire. Voleva 10mila euro da un imprenditore di Alife

alife. Pretendeva da un imprenditore di Alife, la somma di diecimila euro. I soldi servivano per “velocizzare” alcune pratiche relative allo sdoganamento di una grossa partita di merce che Mario Q. – operante nel settore dell’import export – aveva acquistato in Cina. L’imprenditore però non cede al ricatto poosto in essere sal funzinario infedele e denuncia tutto alla guardia di fiananza. Gli uomini cooordinati dal colonnelo Amendola, attraverso gli ordini del capitano Tranis,  preparano la ragnetala nella quale il funzionario è finito l’altra notte. E’ stato arrestat – con l’accusa di estorsione – Benito Gaudiosi,  65enne di Napoli, spedizioniere doganale operante presso il porto del capoluogo Campano.
Il blitz della fiamme gialle è avvenuto a Caserta dove l’estorsore e la sua vittima avevano concordato lo scambio di denaro. L’imprenditore Alifano si è recato sul luogo dell’appuntamento con la somma in contanti contenuta in una valigetta.
I finanzieri erano già appostati in zona ed hanno assistito allo scambio di denaro facendo scattare subito dopo la trappola che ha portato all’arresto di Gaudiosi. L’indagine continua attraverso ulteriori accertamenti che serviranno per individuare e inchiodare alle proproie responsabilità, eventuali  complici dello spesizioniere arrestasto l’altra notte. GLi uomini del colonnello Amendola dovranno accertare, inoltre, se l’episodio che ha condotto all’arresto di Gaudiosi rappresenta un fatto isolato oppure se rientra in un modus operandi ben preciso. Non è la prima volta che funzionari della dogana vengono arrestati. A volte anche per tornare prima a casa e quindi per qvere più tempo libero.
E’ capitato poco tempo fa a Treviso dove due funzionari dell’Ufficio Dogane di Treviso finirono agli arresti domiciliari con le accuse di concussione, truffa ai danni dello Stato e falso. Stando alle contestazioni della Procura, avrebbero falsificato i verbali di ispezione con un duplice scopo: ottenere dei vantaggi dagli imprenditori delle aziende vistate e uscire prima dal lavoro. I due dipendenti degli uffici di Porta del Leon avrebbero in particolare accelerato le ispezioni: anziché controllare nel dettaglio la merce in partenza, si sarebbero limitati a superficiali accertamenti.  In tal modo le verifiche, anziché durare diverse ore – come avviene se sono accurate – si protraevano per pochi minuti. Il vantaggio per lo spedizioniere era la velocità: poteva far partire rapidamente il camion di merce anziché tenerlo bloccato per ore. I funzionari della Dogana, da parte loro, avevano un duplice «guadagno»: lavoravano poco e ottenevano «benefit» che variavano a seconda dell’azienda visitata. In alcuni casi ottenevano abiti firmati, in altri pranzi nei migliori e più costosi ristoranti di pesce della zona (avevano una lista tra cui scegliere di volta in volta).

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