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MARCIANISE – Omicidio Dallarino, manette per tre affiliati dei Belforte

MARCIANISE – Nelle prime  ore della mattinata   odierna,  nell’ambito  di un’indagine  coordinata   dai magistrati   della Procura  della  Repubblica di Napoli  – Direzione   Distrettuale  Antimafia,  i Carabinieri del  Nucleo Investigativo   di  Caserta,   nelle  province   di  Sassari,   Roma   e  Milano,   ha  dato   esecuzione  ad un’ordinanza   di custodia   cautelare  in carcere,  emessa  dal  gip presso  il Tribunale   di Napoli,  nei confronti   di 3 indagati   ritenuti   responsabili,  a vario  titolo,  di concorso  in omicidio,  detenzione  e porto  illegale  di arma  da fuoco aggravati  dal metodo  e finalità  mafiose. L’indagine, avviata  nell’anno   2015, a seguito  delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, tra  i quali  Salvatore Belforte, consentiva, attraverso   una  laboriosa  attività  di riscontro,   di far luce   su   di  un   efferato   omicidio   in  danno   del  pregiudicato   Pasquale Dallarino, nato   a Marcianise   il   30.10.1966, avvenuto a Marcianise  il  17   luglio    1997,   affiliato all’organizzazione  camorristica denominata  Piccolo (cd. Quaqquarone),   operante   in Marcianise e nei  comuni  limitrofi,  per  conto  della  quale  era addetto   alla raccolta  del denaro  proveniente  dalle estorsioni  a commercianti ed imprenditori. L’attività investigativa  condotta   dai  militari   dell’ Arma   collocava   il  fatto  di  sangue   tra  quelli caratterizzanti   lo scontro   armato   tra  le  due   organizzazioni   camorristiche  tuttora   operanti   in Marcianise,  quella   dei  Belforte (cd. Mazzacane)  e  quella   dei  predetti    Piccolo   (cd. Quaqquarone), in  contrasto   per  la supremazia  nella   gestione   degli  affari  illeciti  nel  capoluogo casertano   e nei centri  limitrofi  sin dalla  meta  degli  anni   ottanta,  che ha registrato   oltre  50 omicidi nel  corso  degli  anni   ed  aveva  indotto   all’inizio   dell’anno   1998 il Prefetto  di Caserta   ad  adottare l’eccezionale misura  della chiusura  serale anticipata  degli esercizi pubblici  alle ore 22.00. II gip ha concordato con la tesi investigativa secondo  la quale  l’evento  delittuoso  veniva  portato  a compimento  dal  capo  del  Clan Domenico Belforte il quale,  unitamente  a Pasquale Cirillo, alias crapariello,  esplodeva   all’indirizzo della vittima  numerosi  colpi di arma  da fuoco, nel mentre  la stessa   percorreva    a  bordo   della  sua  autovettura   via  Evangelista  di  Marcianise.  Nella   misura cautelare,  inoltre,  il gip ha evidenziato indizi  di reato  a carico  di Gennaro Buonanno,  il quale ha avuto  il compito  di segnalare  la presenza  del Dallarino (cd. specchiettista). Nel corso delle indagini,  si procedeva  alla certosina  disamina  di copiose  intercettazioni  telefoniche ed ambientali  poste  in essere  all’epoca  dei fatti che, collegate  alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Salvatore Belforte (nella foto)  ed  a  riscontri   tecnici-documentali,  consentiva   di  contestare   agli indagati    la   commissione   dell’ evento    delittuoso,    dimostrando   come Domenico Belforte, nonostante  fosse  colpito  dalla  misura   di  prevenzione  dell’obbligo  di  soggiorno in  Martinengo (BG), raggiungesse  Marcianise al fine di commettere l’omicidio  per poi ritornare   immediatamente nel luogo   di soggiorno  obbligato.

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