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Salvatore Martiello

SPARANISE – Licenziamenti, politica e comunali: Martiello sgrida se stesso

SPARANISE – I licenziamenti alla centrale “sorprendono” Salvatore Martiello, leader  di Sparanise in Movimento e (già) candidato sindaco alle prossime elezioni comunali. Martiello, attacca tutti, soprattutto la politica. Quindi, anche se stesso. Asserisce che la politica è stata assente e non ha sostenuto i lavoratori, che nessuno si è occupato della vicenda.
Ammette, candidamente, Martiello, di aver appreso da una testata on line (probabilmente la nostra perché è stata la prima a dare la notizia copiata poi da altri) la questione dei licenziamenti. E’ stato sicuramente distratto, allora, in tutto questo tempo Martiello. Se si considera che da qualche anno si parla e si scrive della lunga trattativa (sulla vertenza centrale) arrivata fino al Ministero del lavoro di Roma.
Allora le domande sorgono spontanee:
quali interessi ha tutelato finora Martiello se da oltre un anno non si è accorto di ciò che stava accadendo nella sua Sparanise?
Accusa la politica di immobilismo, ma con un passato “sostanzioso” in Forza Italia, non si reputa, quindi, un politico?
Lui non avrebbe dovuto vigilare?
Il fatto di non ritenersi un politico lo solleva dal dovere di tutelare gli interessi dei propri cittadini?
Forse l’assenza di una competizione elettorale imminente autorizzava Martiello alla “distrazione”?
Nel suo comunicato il leader di “Sparanise in Movimento” si pone una serie di domande, ignorando (o almeno facendo finta) che per ognuna di esse c’è già una precisa risposta. Ma questo non importa ai politici (e Martiello è un politico anche se fa finta di non saperlo); per loro conta, invece, tentare di cavalcare il malcontento popolare, soprattutto in vista delle elezioni. Così, potrebbe accadere, ora, che Martiello si guarda in giro e vede cose che finora fingeva di ignorare.
Ma c’è di più: Martiello accusa il governo locale, quello di Sparanise, di essere stato assente sulla vicenda. Dimentica (o fa finta) quindi che da circa un anno il governo locale è stato mandato a casa anche grazie alle dimissioni di Monfreda, mancato sindaco del Movimento che ora capeggia Martiello. Come avrebbe potuto Antonio Merola, non essendo più sindaco, intervenire?
Anche se Merola, ad onore del vero, da sindaco convocò l’azienda per tentare una mediazione. Mentre lo scorso novembre, da semplice cittadino, ha scritto una lettera alla società, al commissario prefettizio e ai sindacati, in cui sollecitava una soluzione per i lavoratori (allora) in pericoli di essere licenziati. Insomma ci sono politici che in silenzio fanno le cose per il loro paese, mentre altri si limitato ad ululare alla luna. Ma questi sono i politici. Martiello – per sua stessa ammissione – non lo è.

Ecco il documento di Merola (giusto per mostrare fatti)
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2 commenti

  1. salvatore martiello

    Gentile direttore,
    Replico pieno di sdegno per la pessima qualità, ma in particolare per la faziosità dell’articolo comparso sulla sua testata che, le preannuncio, segnalerò con esposto formale all’ordine dei giornalisti e che valuterò con i miei legali al fine di garantire la mia buona reputazione in ogni modo e senza alcun margine di dubbio.
    La faziosità dell’articolo risulta immediata al lettore che, basito, si trova a dover leggere un suo commento ad un comunicato di Sparanise in Movimento che la sua testata, pur avendolo ricevuto, mai ha pubblicato e del quale si riportano solo stralci selezionati con criterio certamente non chiaro.
    L’articolo supera poi la soglia della faziosità, divenendo addirittura calunnioso, nel momento in cui mi attribuisce un fantomatico passato “sostanzioso” in Forza Italia. Smentisco in maniera categorica, sfidandola a dimostrare il contrario, di aver ricoperto qualsivoglia ruolo ufficiale in qualsiasi partito politico che non sia Sparanise in Movimento, che invero si presentava alla scorsa tornata elettorale a Sparanise come lista civica. O ritiene forse che una tessera di partito faccia di un diciannovenne un politico?
    E di qui vengo a commentare il subdolo tentativo del giornalista che cerca di coinvolgermi nelle responsabilità di una classe politica che ha gestito, con vari ruoli ed in vari tempi, le faccende relative alla centrale di Sparanise. Mi si dà del “politico” per l’essermi due anni fa candidato come consigliere nella lista di Sparanise in Movimento, o forse, per aver dichiarato che sono intenzionato a guidare una lista civica che, mi auspico, si presenterà alle prossime amministrative a Sparanise. Mi si dà cioè del politico per l’essermi candidato ad amministrare la città in cui vivo e che amo! A questo punto, oltre che invitarla a consultare il dizionario che definisce “Politico: 2.a. Di persona che prende parte attiva al governo e all’amministrazione della cosa pubblica” (cit. dizionario Treccani), le chiedo: dove sarebbe la mia responsabilità? Con quale ruolo, con quali funzioni, con quali argomenti, avrei potuto prendere parte ad una vertenza privata tra un’azienda ed i suoi dipendenti? Ben altra responsabilità andrebbe attribuita, ma l’articolo lo dimentica completamente, a chi ha gestito la redazione della convenzione tra le parti e chi aveva un ruolo amministrativo durante le fasi cruciali della vertenza.
    Non solo l’articolo dimentica completamente tali responsabilità, ma addirittura si lancia in una accorata difesa dell’ex sindaco Antonio Merola, mai citato nel nostro comunicato e caduto tre mesi fa e non quasi un anno fa come vaneggia il giornalista, pubblicando una missiva attribuibile allo stesso Merola priva di data e di qualsiasi riferimento atto a mostrare al lettore che la stessa risulti, non solo essere stata inviata, ma anche solo essere stata prodotta in tempi non sospetti. Non essendo la stessa indirizzata alla sua testata e non risultandoci essere stata precedentemente pubblicata, ci incuriosisce, in qualità di lettori, sapere come la sua testata sia venuta in possesso di tale corrispondenza, fiduciosi che, in virtù della vostra professionalità, non vi siate limitati ad agire da passacarte.
    E’ curioso poi che il suo giornale si accanisca in un incomprensibile attacco alla mia persona nel mentre difende un amministratore che gli stessi cittadini/lavoratori, e le loro rappresentanze sindacali, accusavano di disinteresse dalle colonne di Cronache di Caserta, come dimostra l’articolo che le riporto, quando ancora era possibile intervenire a loro tutela e quando ancora ricopriva un ruolo istituzionale.
    Mi resta dunque estremamente poco chiaro quale fosse l’intento dell’articolo se non semplicemente attaccare in maniera deliberata e faziosa un futuro concorrente alla competizione elettorale sparanisana, competizione alla quale, guarda caso, parteciperà anche Merola, oltre ai soliti noti della politica sparanisana che, a diverso titolo e con varie responsabilità, hanno trasformato quella che in ultimo poteva essere un’opportunità, in un totale sfacelo. A noi non resta che il compito di essere sentinelle attente e non sottomesse di questo sistema che va completamente stravolto e ridisegnato.
    Credo che debba qualche spiegazione non solo a me ed all’ordine di cui fa parte, ma soprattutto ai suoi lettori.
    A chiosa della presente mi preme segnalare che la risposta all’articolo era d’uopo a garanzia della mia persona. Voglio però sottolineare che Sparanise in Movimento non si lascerà oltremodo trascinare in inutili e sterili polemiche che altro non fanno se non distrarci dal duro, ma entusiasmante lavoro che abbiamo già iniziato e che si intensificherà da qui a pochi mesi, e che ci porterà a guidare questa città ed a realizzare quanto scriveremo nel programma elettorale che stiamo costruendo e che completeremo insieme a tutti i cittadini che hanno a cuore la nostra realtà.

    Cordialmente,
    Salvatore Martiello

  2. per Salvatore Martiello:
    Niente di personale nei suoi confronti, niente “pro” altri politici o amministratori del suo territorio. Il suo comunicato che non abbiamo messo (proprio in quanto tale), ha semplicemente suscitato la nostra curiosità per una serie di passaggi che erano davvero “intollerabili”. Nel nostro articolo – gentile e illuminato Salvatore Martiello – le abbiamo solo posto delle domande. Alle quali chiaramente lei non ha risposto, preferendo tuffarsi subito nel ruolo della “vittima”.
    Se si ritiene calunniato, faccia i suoi passi, faccia la sue considerazioni (ma già da questo si misura il suo senso di democrazia e di apertura al confronto). Se lei vorrà fare il s idnaco dovrà mettere in conto anche le critiche, mica solo gli allori.
    Però sappia che le minacce ci alimentano, non ci intimidiscono.
    Abbiamo fatto il nostro semplice lavoro. A volte facciamo dispiacere qualcuno, a volte qualche altro. Troverà difficilmente qualcuno che parla bene di noi, proprio perché non guardiamo in faccia a nessuno.
    Ci creda, non sappiamo essere faziosi. Quando abbiamo scritto il testo (le posso garantire che lo scriviamo noi perchè non abbiamo bisogno di eminenze grigie), prendendo spunto dal suo comunicato stampa, non abbiamo guardato chi lo firmava, ma solo il contenuto.
    Le auguro buon anno e tanta serenità.